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Castiglione in Teverina - Vnerdì 1 maggio l'inaugurazione del lavoro di De Giovanni
Un'opera per celebrare la tradizione vinicola
Viterbo - 27 aprile 2009 - ore 16,30

- Venerdì 1° maggio alle ore 11,30 si terrà l’inaugurazione di un’opera permanente di Massimo De Giovanni a Castiglione in Teverina, una sorta di omaggio alla pregiata tradizione vinicola del territorio e al nuovo Museo che intende valorizzare proprio tale peculiarità locale.

L’opera, concepita all’interno della programmazione dell’ass. Teatro Null nell’ambito dell’Officina Culturale della Regione Lazio I porti della Teverina, sezione Arte Contemporanea curata da Marco Trulli, costituisce il culmine di un processo di relazione intessuta dall’artista con il territorio, alla ricerca di memorie, storie da comporre in un mosaico fatto di utensili di lavoro, strumenti antichi e moderni per la lavorazione del vino.

Una torre obliqua all’ingresso del nuovo Museo del Vino, una scultura che evoca, in modo quasi barocco ed eccessivo, la sedimentazione di relazioni che ha contraddistinto il percorso di relazioni effettuato da Massimo De Giovanni. Un’opera comunitaria, si potrebbe dire, che ha visto l’artista entrare nelle case e nelle cantine dei cittadini, chiedendo loro utensili talvolta preziosi, portatori di storie, di affettività antiche.

De Giovanni così riscopre anche gesti ormai scomparsi nell’attuale modo di concepire le relazioni urbane: il bene collettivo e il dono appartengono ad un senso comunitario reciso nelle civiltà contemporanee.

Il percorso instaurato da Massimo De Giovanni riscopre una delle prime grandi operazioni relazionali realizzate nella storia dell’arte contemporanea: Legarsi alla montagna di Maria Lai. Come nel 1982, infatti, ad Ulassaj, piccolo centro sardo, l’artista invitò il paese a legare le proprie case le une con le altre con 26 chilometri di nastro celeste per poi ricongiungere il nastro al monte Gennargentu, in nome di un’antica fiaba, De Giovanni evoca una dimensione collettiva e plurale dell’essere cittadino, perdi più esaltando il legame vitale dell’uomo alla terra. Il progetto ideato da Massimo de Giovanni si è svolto in un percorso di raccolta di materiali, strumenti e memorie artigiane che sono state assemblate in una colonna alta circa 3 metri.

La colonna, che si sviluppa in direzione obliqua, è percorsa da un tubo trasparente all’interno del quale circola un fluido rosso: il sangue, il vino, il sacrificio e il destino della terra agricola. Il fluido è attivato da un sensore non appena un passante si avvicina all’opera. L’opera nasce dalle storie comuni e ogni volta rivive attraverso la presenza dell’osservatore.

La proprietà dei materiali utilizzati, il loro percorso, sarà restituito in una piccola pubblicazione,una sorta di quaderno di appunti dell’artista. L’opera sarà installata nel centro storico, Largo della Teverina, di Castiglione in Teverina.

L’opera è stata realizzata con il contributo della Regione Lazio e del Comune di Castiglione in Teverina. Presentano l’opera, oltre all’artista, il curatore della sezione Arte Marco Trulli e Gianni Abbate direttore artistico de “I porti della Teverina”.

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