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Viterbo - Guerrini: "Il governo si appresta a modificare il testo unico"
La Cgil lancia l'allarme sicurezza
Viterbo - 27 aprile 2009 - ore 17,30

Riceviamo e pubblichiamo - E’ iniziato lo smantellamento del testo unico per la sicurezza varato con DLgs 81 il 09 Aprile 2008 dal governo Prodi.

Un risultato importantissimo fortemente voluto dal sindacato, primo fra tutti dalla Cgil.

Un risultato di civiltà, uno strumento che per la prima volta segna la volontà delle Istituzioni di voler combattere con strumenti adeguati il “massacro” quasi quotidiano delle morti sul lavoro.

Il settore delle costruzioni, particolarmente esposto, lamenta un macabro contributo tra i più elevati sia per l’alto rischio della tipologia delle lavorazioni, sia per gli abusi che parecchie imprese propongono nella gestione delle lavorazioni riguardanti l’edilizia pubblica e privata e che vanno a scaricare i propri effetti negativi sul lavoro irregolare e sugli oneri per la sicurezza; è la ovvia conseguenza dei ribassi d’asta che toccano anche il 30-35%, in qualche caso si è constatato che si va anche al di sopra, nell’aggiudicazione dei lavori.

Alcuni dati infortunistici di fonte INAIL riguardanti il settore delle costruzioni nella provincia di Viterbo relativi all’anno 2007, indicano l’entità su cui vanno ad incidere le norme legislative ed i suoi risvolti; sono circa 4500 le aziende del settore con 9000 addetti. Gli eventi infortunistici denunciati riguardano 250 Imprese artigiane e 134 Imprese non artigiane.

Gli eventi indennizzati sono stati 262 con indennità temporanea e 53 con indennità permanente ed un evento mortale. La durata media degli infortuni è stata di 47 giorni. C’è da precisare che non tutti gli infortuni vengono denunciati dai lavoratori, in parte perché il rapporto di lavoro è irregolare, in parte perchè su pressioni del datore di lavoro si è costretti a dichiarare lo stato di malattia.

Oggi il governo si appresta a varare un decreto correttivo al Testo Unico che modificando alcune parti essenziali stravolgerà l’efficacia del testo attualmente in vigore.

Con le proposte di modifica si interviene a limitare i diritti individuali dei lavoratori mettendone in discussione diritti fondamentali, si opera una sostanziale deresponsabilizzazione del datore di lavoro, si svuota il sistema sansonatorio.

In sintesi il governo costruisce una normativa tesa a salvaguardare, a proteggere ed a rinforzare gli interessi e la centralità dell’Impresa a scapito del lavoro. Una vera controriforma sviluppata in sordina ed offuscata dai clamori e dalle preoccupazioni di una crisi inarrestabile che stà mietendo posti di lavoro e l’aumento vertiginoso del ricorso alla Cassa Integrazione, anche nella provincia di Viterbo.

Nel merito, due aspetti su tutti che bastano a generare enorme preoccupazione: si affievoliscono fino quasi a scomparire le responsabilità dei datori di lavoro, e si ridimensionano enormemente i diritti individuali.

In particolare il decreto correttivo stabilirà che il datore di lavoro ed il dirigente non rispondono più della morte e dell’infortunio se è intervenuto il fatto colposo di un altro soggetto subordinato, anche se abbiano casualmente contribuito all’evento. Nella modifica quindi si ridimensiona molto o tende a scomparire nei fatti la responsabilità penale che prevede anche pene detentive. Ciò serviva anche da deterrente e impegnava maggiormente le Imprese ad applicare e far applicare le normative di sicurezza e prevenzione nei posti di lavoro.

Altro aspetto allarmante riguarda le novità che rendono praticamente quasi impossibile il risarcimento dei danni per infortunio e malattie professionali alle vittime. E’ paradossale che in un momento dove l’opera del governo sembra predisposta ad un inasprimento delle pene in materia di immigrazione, molestie, circolazione stradale, ecc…, la sicurezza del lavoro è l’unico settore in cui si preferisce diminuire il carico sansonatorio.

In questo quadro si ridimensiona anche la responsabilità del Committente per gli infortuni avvenuti ai dipendenti dell’appaltatore anche quando gli infortuni sono la conseguenza dell’ambiente di lavoro predisposto dal committente stesso; in Edilizia è frequente trovarsi di fronte a cicli di lavorazione che vedono impegnate molteplici Imprese in subappalto e dove necessariamente deve esserci un coordinamento dei sistemi di sicurezza delle diverse Imprese.

L’altra novità riguarda la parte riconducibile ai diritti individuali dei lavoratori e delle lavoratrici.

La visita preassuntiva, che serve a certificare le condizioni del lavoratore all’atto dell’assunzione, potrà essere fatta dal medico di fiducia privato dell’azienda e ciò in contrasto anche con l’art. 5 della L. 300/70 (statuto dei lavoratori) che prevede l’utilizzo di strutture sanitarie pubbliche.

Nel decreto correttivo sarà prevista la conservazione delle cartelle sanitarie direttamente da parte del datore di lavoro creando in questo caso notevoli problemi di privacy, oltretutto il medico competente, una volta istituita la cartella sanitaria, non avrà l’obbligo di recuperare dall’Ispels la documentazione sanitaria derivante da precedenti lavori in altre aziende e non avrà l’obbligo di trasmettere la nuova cartella all’Ispels alla cessazione del rapporto di lavoro.

In un settore come l’edilizia, altamente precario, il lavoratore avrà di fronte una storia sanitaria frantumata con la condizione spiacevole di trovarsi anche più volte nell’arco di un anno a cambiare lavoro e, dovendo fare visite preassuntive, di conseguenza a sottoporsi negli studi medici privati ad esami frequenti anche radiologici; oltretutto, per recuperare la documentazione sanitaria originale ed avere un quadro storico, il lavoratore dovrà fare il giro di tutte le aziende presso le quali ha prestato la propria opera.

Non c’è che dire, siamo di fronte ad una nuova sorpresa quasi annunciata che merita tutto l’impegno del sindacato, e non solo, per difendere la sicurezza nei posti di lavoro in tutti i suoi aspetti.

Massimo Guerrini
Segretario Responsabile Fillea Cgil di Viterbo

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