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Viterbo - Interviene la Lav
Non c'è solo il circo degli animali
Viterbo - 27 aprile 2009 - ore 18,00

Riceviamo e pubblichiamo - Il circo è un'attività poco propensa ai mutamenti, adagiata su un’idea romantica quanto falsa di rappresentazione di un mondo fatato che negli ultimi anni si è vista obbligata ad intraprendere nuovi ed interessanti percorsi professionali che non prevedono l'uso di animali nelle esibizioni.

L'avanzare delle scoperte sul comportamento animale, la nascita del Movimento per i Diritti Animali hanno infatti determinato l'avanzare di istanze che chiedono da tempo al mondo circense di abbandonare l'uso di animali negli spettacoli.

Come per gli zoo, i circhi sono ormai ritenuti dalla morale comune luoghi tristi e diseducativi. Anzi, la moderna pedagogia ritiene che l’esibizione di animali in attività e contesti innaturali mostri un forte aspetto diseducativo, per cui i bambini apprenderebbero la liceità dell'assoggettare un altro individuo, nella fattispecie più debole, facendo radicare lo stereotipo dell'animale stupido, senza dignità e incapace di soffrire.

In condizioni di cattività o di continuo condizionamento a contesti o pratiche innaturali, invece, nell’individuo compaiono patologie comportamentali: stereotipie, apatia, aggressività. Tali aberrazioni del comportamento hanno portato in non pochi casi ad aggressioni e uccisioni da parte degli animali verso, guarda caso, proprio dei loro domatori.

E’ inoltre risaputo che animali potenzialmente pericolosi come felini, elefanti, ippopotami, orsi e scimmie, sono detenuti ancora in catene e addestrati tramite punizioni e percosse, tanto che negli anni non sono state poche le condanne penali per maltrattamento di animali comminate a diverse strutture.

Diversi Paesi hanno ormai emanato leggi e criteri per una migliore detenzione degli animali nei circhi e negli zoo redatte sulla base delle necessità etologiche di ogni specie.

In Italia, nel 1996, la LAV Lega Antivivisezione presenta una prima Proposta di Legge "Nuove norme sull'uso degli animali in circhi e spettacoli viaggianti", che viene sottoscritta da centinaia di parlamentari e senatori e a cui aderiscono Regioni, Province, Comuni e Comunità Montane. Ma la lobby dei circensi è troppo potente e la proposta cade nel silenzio. I circhi possono continuare così a godere di lauti finanziamenti statali, senza i quali, visto il declino di popolarità, le famiglie circensi dovrebbero abituarsi a svolgere un altro mestiere.

Nel maggio 2000 la Commissione Scientifica Cites italiana dispone una serie di indicazioni per il mantenimento in cattività di specie esotiche e, giacché nessun circo è in grado di soddisfare le necessità biologiche di elefanti, tigri, leoni, rettili o primati adempiendo alle disposizioni della Commissione, sono sempre di più i Comuni che vietano l’attendamento di circhi con animali.

E’ di pochi mesi una nuova Proposta di Legge bipartisan per la graduale dismissione degli animali nei circhi, redatta con il contributo LAV e presentata dall’Intergruppo Parlamentare Animali.

Con la crisi, a partire dagli Anni Settanta, sulla scena artistica compare così il Circo contemporaneo fondato sulla valorizzazione delle abilità umane e dell'antica tradizione girovaga di trovatori e saltimbanchi.

Nel 1983 in Canada nasce il Cirque du Soleil, il più grande spettacolo circense senza animali, che ottiene grandi consensi anche oltre oceano. È l'inizio di un successo che attira grandi quantità di pubblico nelle piazze di città e paesi, luoghi di presentazione privilegiati per queste rappresentazioni di alto valore artistico e teatrale. Artisti funamboli, giocolieri, mimi, clown, danzatori, sceneggiatori e musicisti di altissimo livello riescono a stupire ad ogni spettacolo grazie alle loro abilità, alle splendide coreografie inserite in cornici storiche, alla grazia che traspare dai giochi di luce, alle contaminazioni etniche.

In Italia il primo a mettersi in gioco è proprio un Orfei, Paride, che abbandona gli animali esotici puntando tutto sulle atmosfere felliniane.

Le premesse per la rinascita del circo come luogo dove immaginario e sogno si materializzano sono già presenti, bisogna saperle favorire anche da parte delle Amministrazioni comunali e da parte dei cittadini che, con la loro scelta di non acquistare i biglietti di spettacoli con animali, possono contribuire alla salvaguardia della dignità degli animali.

Per queste ragioni esprimiamo forte disappunto per la recente scelta da parte del Comune di Viterbo e di tutti quei Comuni che concedono l’attendamento ai circhi che fanno uso di animali preferendo offrire questi tristi spettacoli alla cittadinanza anziché investire in proposte culturali più impegnative.

Christiana Soccini
Responsabile territoriale LAV Onlus
PdR Tarquinia, VT

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