- Tarquinia ha accolto il 27 aprile, per la prima volta nella sua storia, la salma di Don Giovanni Bosco. In una piazza Giacomo Matteotti gremita, il corpo del santo, fondatore della famiglia Salesiana, ha ricevuto il caloroso abbraccio dei tantissimi fedeli accorsi per l’occasione.
Alla cerimonia hanno partecipato le autorità cittadine tra le quali il sindaco Mauro Mazzola, il vescovo monsignor Carlo Chenis e i ragazzi delle scuole medie ed elementari. Il feretro è stato poi spostato nella vicina piazza San Giovanni, nella quale ha avuto luogo l'esortazione del vescovo ai giovani presenti e una preghiera rivolta al santo.
A seguire si sono svolte nella chiesa di San Giovanni, che ha ospitato il corpo di Don Bosco, una celebrazione eucaristica a cui hanno preso parte le comunità parrocchiali. «Ringrazio vivamente monsignor Carlo Chenis e la diocesi di Civitavecchia e Tarquinia per aver dato la possibilità alla città di accogliere e ospitare per alcune ore la salma del fondatore della famiglia Salesiana. – ha affermato nel suo discorso il sindaco Mauro Mazzola - E’ stata una cerimonia toccante e l’emozione era palpabile tra tutti i presenti».
Il primo cittadino nel suo intervento ha inoltre sottolineato l’importante ruolo svolto dal santo in favore del mondo giovanile: «Don Bosco è sempre stato in prima linea nella lotta contro l’emarginazione e nell’aiutare le fasce sociali più deboli, in un secolo, l’Ottocento, di cambiamenti profondi per l’Italia.
In particolar modo il suo impegno si è rivolto ai giovani, tanto da definirli “la parte migliore della società”. Una definizione questa sempre attuale e che, nel suo piccolo, l’Amministrazione Comunale vuole seguire, per dare voce alle istanze dei ragazzi di Tarquinia e aprire con loro una corsia di dialogo preferenziale ».
