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Orte - Lettere - Scrive Pietro Ferraro, infermiere: "Le istituzioni si impegnino per trovare un locale adeguato"
Il 118 "accampato" in sedi provvisorie
Viterbo - 28 aprile 2009 - ore 14,30

L'ex ospedale, vecchia sede del 118 di Orte
Riceviamo e pubblichiamo - Il terremoto che ha colpito in modo devastante l'Abruzzo, ha interessato, seppure marginalmente, anche altre regioni.

Il recente sisma ha provocato danni nel viterbese e in particolare a Civita Castellana. In questa città il terremoto ha procurato danni alla sede del “118”, che era ospitato in locali già fatiscenti e che ora è temporaneamente ospitato in un locale della Croce Rossa, in attesa di una sede più adatta.

La postazione del “118” che ha subito maggiori disagi è, però, quella di Orte in quanto questa era allocata nel vecchio ospedale della cittadina, dove, peraltro, erano attivi vari servizi come la sala prelievi, la radiologia e vari ambulatori.

Dopo il sisma, tali servizi sono stati dirottati su Viterbo creando, da una parte, disagio per i cittadini di Orte e, dall’altra, aumentando il carico di lavoro all’ospedale Belcolle.

Il “118” ha trovato per un breve periodo ospitalità presso un locale della Croce Rossa di Orte ed è attualmente alloggiato in un locale dell’Avis.

Tale sistemazione provvisoria sta consentendo agli operatori di proseguire il proprio lavoro, seppur con notevoli disagi dovuti alla mancanza di spazi e confort adeguati per il personale che lavora dalle 12 alle 24 ore di servizio.

Non si può nemmeno pensare di spostare la postazione in paesi limitrofi, sia a causa della vastità del territorio, sia per la presenza della superstrada, teatro di incidenti spesso mortali, dove l’arrivo tempestivo dei mezzi di soccorso può salvare una vita umana.

Il trasferimento in altra zona del comprensorio è poi sconsigliato per la vicinanza all’ingresso dell’autostrada.

Al di là dei disagi per i cittadini e per gli operatori sanitari, va considerato che il vecchio ospedale di Orte è stato chiuso poiché la struttura presentava delle crepe che, però, secondo alcune perizie, sarebbero precedenti al terremoto.

Diverse ispezioni sono state effettuate dai vari organi competenti, ma sembra che nessuno voglia prendersi le proprie responsabilità.

Ciò che, a questo punto, ci si aspetta è che le istituzioni, politiche e sanitarie, si impegnino nel più breve tempo possibile a fornire agli operatori sanitari locali adeguati alle vigenti norme di sicurezza per poter svolgere il loro prezioso servizio in favore dei cittadini.


Pietro Ferraro
Inf. Ares “118” della Fials di Viterbo 

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