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Omicidio Garlasco - La pm convinta della sua tesi
"Stasi ha orchestrato una messinscena"
Viterbo - 28 aprile 2009 - ore 18,15

Alberto Stasi con Chiara Poggi
-Secondo il pm di Vigevano Rosa Muscio, nel corso del processo con rito abbreviato nei confronti di Alberto Stasi, il giovane accusato dell' omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi, il ragazzo avrebbe riferito falsità riguardo il ritrovamento del corpo senza vita di Chiara.

La Muscio non avrebbe fatto delle vere e proprie repliche, ma avrebbe ripercorso di nuovo i punti salienti della sua requisitoria sostenendo, tra l'altro, che Stasi non ha mai fornito un alibiriguardo la mattina del delitto, dando così un alibi falso.

Il pm ha ribadito che l'accusato ha orchestrato"una messa in scena" per cercare di far "apparire casuale il ritrovamento del cadavere di Chiara".

La pubblica accusa ha di nuovo sostenuto che la mattina del delitto Stasi non ha assolutamente lavorato alla tesi: sul suo computer non è stata trovata alcuna traccia che possa confermare che sia stato a casa a scrivere.

Inoltre, il pm a parlato del portasapone che si trovava sul lavandino del bagno della villetta di Garlasco e sul quale ci sono tracce di dna riconducibili al sangue di Chiara vicine a una impronta digitale di Alberto.

Ha ancora ribadito l'impossibilità che Stasi, al momento della scoperta del cadavere della fidanzata, non si sia sporcato le scarpe.

Nell'ultima parte delle sue repliche il pm ha ancora insistito sulla condanna del giovane a 30 anni di carcere.

La parola è poi passata all' avvocato Gian Luigi Tizzoni: le sue repliche sarebbero durate circa un'ora.

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