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Orte - Il sindaco Primieri contrario a entrare nella società idrica
No a Talete
Viterbo - 29 aprile 2009 - ore 10,00

Riceviamo e pubblichiamo
Orte
- La sottoscrizione da parte dei Sindaci di 40 comuni su 60 dell’accordo di programma (salva Talete) tra regione Lazio e Provincia di Viterbo è una decisione che metterà le mani in tasca a tutti i cittadini di Orte e della Provincia.

Questo accordo prevede che tutti i Comuni dovranno cedere gratuitamente la disponibilità d’uso di reti idriche, impianti e di quanto altro necessario alla gestione dell’acqua potabile alla Talete.

Il comune di Orte, in questi ultimi cinque anni, ha investito notevoli risorse finanziarie nella ristrutturazione ed ammodernamento della rete idrica, riuscendo ad eliminare disfunzioni, perdite ed interruzioni nella pubblica erogazione. Per ottenere ciò, il Comune ha impiegato rilevanti somme di bilancio, indebitamento e finanziamenti pubblici.

Sacrifici, questi, che hanno permesso, oggi, di fornire alla collettività un servizio continuo ed efficiente. Le tariffe, grazie agli interventi effettuati, restano contenute; con l’ingresso nella Talete il Comune di Orte subirà una pesante penalizzazione con ricadute in termini di costi tariffari che si duplicheranno riversandosi sui cittadini.

Oggi, dopo i numerosi sacrifici e disagi subiti da tutta la cittadinanza io dovrei autorizzare la cessione a Talete di tutto ciò? In cambio di cosa? Chi ci garantirà il mantenimento degli attuali servizi, oggi mediamente ottimi, della gestione delle acque nel nostro Comune? Chi ci garantirà che le future riparazioni saranno fatte in poche ore come avviene oggi?

La tariffa di riferimento iniziale (sottolineo iniziale) sarà di €. 1,15 per metro cubo a fronte di quella che attualmente i cittadini Ortani pagano che va da 0.50 a €. 0.80 eur per mc con un aumento iniziale che va dal 43% al 130%.

Detto tutto questo, perché dovrei consentire che i concittadini che mi hanno eletto debbano subire questo aumento improponibile della tariffa dell’acqua? Senza alcuna garanzia che i costi non siano destinati ad aumentare?

Sono fermamente convinto che l’acqua debba rimanere pubblica ma la gestione attraverso Talete non da alcuna garanzia che, nel tempo, rimarrà tale.

Lo sbandierato contributo di 1.5 milioni di euro erogato a seguito della convenzione con la Regione Lazio, non è altro che un prestito che la Talete, tramite i Comuni dovrà restituire.

La suddetta società attualmente ha un debito di 8 milioni di euro destinato a crescere e ad alimentare le spese dell’ apparato e non del servizio.

La mia assenza alla conferenza dei Sindaci del 23 è stata una chiara presa di posizione politica di dissenso sull’operazione così come gli altri 19 Comuni.

Come Amministrazione ci opporremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione ad un’imposizione che non ci convince e che riteniamo fortemente vessatoria.

La città di Orte entrerà nella Talete solo con il minacciato commissariamento a cui faremo seguire tutte le iniziative necessarie a renderlo nullo.

Non ci spaventano neanche le ipotetiche ispezioni di ARPA ed ASL e che, se veritiere, hanno l’amaro sapore di intimidazioni che ricordano tempi che credevamo non appartenessero più alla società moderna, da qualsiasi schieramento politico governata.

Dino Primieri Sindaco di Orte

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