:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
Tutto casa  Tutto vacanze Tutto automobili  Tutto viaggi

Viterbo - Festa dell'Annunziata - Ciambella, consigliera Pd: "Per non paralizzare l'intero centro storico"
"Avremmo potuto trasferire la fiera..."
Viterbo - 2 aprile 2009 - ore 13,00

Riceviamo e pubblichiamo - Prendo spunto anche, ma non solo, dalla lettera che alcune mamme hanno pubblicato qualche giorno fa su una nota testata giornalistica locale che andava sotto il titolo di “Scuola chiusa, genitori furibondi – Dalla materna di San Sisto contestato il provvedimento deciso per la Fiera dell'Annunziata”, per sollevare il grande disagio che la Fiera dell’Annunziata ogni anno provoca a parte della cittadinanza.

Non è mio costume demonizzare né tanto meno strumentalizzare le situazioni, consapevole anche della differenza che esiste tra chi ha la responsabilità di governare un processo e chi non la ha direttamente ma che come nel caso del nostro gruppo di minoranza concepisce il suo ruolo non in modo ostruzionista ma in modo propositivo.

Fatta questa premessa sono a suggerire uno spunto di riflessione circa la risposta da dare al disagio di queste mamme di cui dicevo all’inizio e in generale di tanti altri che ogni anno sono alle prese con le consuete difficoltà.
Di fatto un disagio esiste, ed è innegabile.

L’amministrazione comunale si vanta e presenta Viterbo come città termale, di arte e cultura, Viterbo che vuole, fino ad oggi molto a parole e poco nei fatti, ritagliarsi un suo ruolo come città turistica, di quel turismo di qualità che le si addice visto il valore profondo del suo patrimonio e delle sue risorse, ma che però continua per una strana sindrome da cui è affetta a non sfruttare e gestire a pieno e con efficacia le sue potenzialità.

L’ostinarsi a continuare a realizzare una fiera come quella dell’Annunziata all’interno delle mura e per un percorso così lungo da paralizzare l’intero centro storico ne è a mio parere una testimonianza concreta.

Siamo d’accordo, dobbiamo conservare, preservare e perpetuare certe caratterizzanti tradizioni medioevali ma sapendo discernere tra le esigenze della società del tempo che ne determinò l’istituzione e quelle della società odierna.

Unendo tradizione e modernità col giusto equilibrio e ricercando le soluzioni ai problemi guidati dal buon senso.

Il mio buon senso mi dice che forse dopo così tanti anni si sarebbe potuta prendere in considerazione la possibilità di trasferire la fiera, o condensare il percorso nel centro storico ma in modo da evitare al massimo i disagi per chi non vuole la luna, vuole anche in quella giornata per esempio vedersi garantito il diritto a frequentare la scuola, per dirne una.

O più semplicemente spostare la fiera alla prima domenica seguente a quando invece cade la ricorrenza.

Sento di suggerire questa riflessione come mio personale e modesto contributo nella speranza che questa amministrazione non ritorni a ripeterci ogni anno la stessa versione dei fatti come i cantastorie di cui narra Giovanni Faperdue in un suo libro, i quali ogni anno venivano alla fiera dell’Annunziata a ripetere ossessivamente le stesse storie …ma questo avveniva negli anni ’50 dello secolo scorso.

Luisa Ciambella
Consigliere Comunale Pd

Copyright 2009 TusciaWeb - Chi siamo - pi: 01829050564