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Viterbo - Calevi, della Lipu, dalla parte di Antonini (associazione Promontibus): "La Provincia resta in silenzio"
"Caprioli, facciamo un po' quello che c... ci pare!"
Viterbo - 2 aprile 2009 - ore 14,00

Un capriolo
Riceviamo e pubblichiamo - La Lipu sostiene le giuste ragioni di Roberto Antonini della Promontibus sulla questione caprioli.

Tutti sanno quanto ci siamo battuti, associazioni ambientaliste e comuni cittadini a cui ancora sia rimasta la forza dell’indignazione per denunciare una vergognosa campagna di distruzione della nostra fauna selvatica.

Il momento che viviamo è veramente brutto e coloro che si definiscono “scienziati dell’abbattimento” sguazzano in un clima politico nazionale tendente alla liberalizzazione selvaggia.

Le proposte di modifica della legge 157/92 daranno il colpo di grazia alla fauna selvatica e agli ambienti naturali.

Questo “clima” giova ai nostrani scienziati con la carabina che si sentono spalleggiati e che hanno adottato il motto attualmente dilagante nel nostro paese: facciamo un po’ quello che c…. ci pare!

Gli “scienziati”, in vista delle nuove campagne di abbattimento (perché il massacro non si fermerà qui), stavolta hanno invitato anche le associazioni ambientaliste a partecipare ai censimenti.

Infatti ci tengono molto a sottolineare che oltre che essere grandi luminari sono anche molto aperti alla collaborazione.

Si tratta ovviamente di una provocazione.

Pretendono addirittura che gli ambientalisti gli porgano il banchetto dove appoggiare una gamba quando con la carabina prenderanno la mira.

Le nostre associazioni si sono ovviamente rifiutate di concorrere a una operazione che avrà inevitabilmente una sola conclusione: la mattanza.

In tutta questa storia qualcosa stride in maniera lacerante: il silenzio della amministrazione provinciale.

Se l’assessore alla caccia si giustifica motivando che non può schierarsi contro i suoi stessi protetti, il presidente della provincia dovrebbe finalmente intervenire per mettere fine a una gestione della fauna selvatica che è sempre più prerogativa della frangia più estrema del mondo venatorio.

Enzo Calevi
Lipu Viterbo

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