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Viterbo - Il capogruppo del Pd e quello del Pdl in occasione del consiglio congiunto sull’aeroporto
Quella di oggi è una giornata eccezionale
Viterbo - 2 aprile 2009 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo - Il Comune e la Provincia danno oggi un segnale politico - istituzionale di grande rilievo proprio per l’unità di intenti che manifestano nel voler rendere possibile, nel nostro territorio, quell’occasione di crescita rappresentata dalla realizzazione dello scalo aeroportuale.

Per troppe volte la nostra Gente ha visto svanire, allontanarsi, cambiare destinazione ad opere infrastrutturali determinanti per la sua crescita.

Troppe sono state in passato le opportunità perdute anche per colpa della politica.
Ecco perché oggi il segnale che stiamo dando vuole essere profondamente diverso: vogliamo che la Tuscia abbia quanto finora non ha avuto, quanto finora le è stato troppo spesso negato.

Un’occasione unica di sviluppo e non una servitù: questo deve essere l’aeroporto di Viterbo e questa deve essere la via da seguire.

A noi viene data l’opportunità di decidere il nostro futuro, di indirizzare la nascita dello scalo e delle infrastrutture conseguenti, di stabilire quando e come uscire da un isolamento che ha bloccato a lungo la crescita di un’intera provincia.

Abbiamo iniziato da qualche mese un difficile lavoro che dovrà proseguire in modo serrato.

Un ringraziamento deve andare quindi a tutti i tecnici dell’Amministrazione per tutto quello che hanno già fatto in questo periodo: un impegno costante e di elevata professionalità che oggi produce i suoi frutti e che ci porta ad essere in perfetta linea sui tempi previsti.

Questo grazie anche al lavoro della cabina di regia, fortemente voluta dal Ministro Matteoli, dove un’impostazione precisa, la chiarezza delle procedure e la velocità nelle scelte hanno fatto sì che si superassero tante iniziali incomprensioni e soprattutto quella paralizzante burocrazia che danni incalcolabili ha causato al nostro Paese.

Il Ministro ha rassicurato le Istituzioni locali sulla volontà concreta del Governo e del suo Dicastero, nel voler realizzare questa opera, ma è stato altrettanto chiaro sulla necessità di registrare analoghe reali volontà dagli altri Enti interessati, specialmente in tema di ultimazione delle tante necessarie infrastrutture concernenti la mobilità complessiva.

La scelta di Viterbo come sede di un moderno aeroporto destinato a diventare il secondo scalo del Lazio, ci deve portare a ripensare completamente la lettura della città per capirne l’evoluzione e riprogrammare il domani.

Viterbo deve prendere piena consapevolezza che la pianificazione urbana futura sarà strutturalmente elaborata secondo un nuovo sistema che dovrà rispondere a bisogni più ampi.

La Città e la sua provincia dovranno interagire con lo scalo, potenziando e raccordando il nuovo sistema aeroportuale con quello ferroviario e con quello su gomma, attraverso il completamento della trasversale fino a Civitavecchia e l’ammodernamento della Cassia.

Questi interventi, di rilevanza oltre che locale anche nazionale, sicuramente trasformeranno il nostro territorio rendendolo finalmente collegato alla capitale con infrastrutture di carattere metropolitano, con il porto di Civitavecchia, con il centro intermodale di Orte e con l’Autostrada del Sole ed anche il sistema di viabilità e mobilità cittadino dovrà tener conto del cambiamento adeguandosi alle nuove esigenze.

Tutto quello che in un passato piuttosto prossimo sembrava dimensionato per le nostre necessità, avrà bisogno di una attenta rimodulazione.

Interventi comunque tutti da realizzare puntando a minimizzare l'impatto sul territorio, salvaguardando l'ambiente, le preesistenze archeologiche, lo sviluppo termale.

E’ notizia di ieri che la Regione Lazio abbia deciso la realizzazione della linea ferroviaria Roma - Civitacastellana - Sant’Oreste – Viterbo: chiariamo subito che non abbiamo nulla da eccepire su tale scelta, che riteniamo congrua limitatamente ad un servizio comunque localizzato, ma ribadiamo con forza che ci pare difficile poter sostenere che tale collegamento possa essere ritenuto il migliore anche in relazione alla soluzione del traffico ferroviario da e per l’aeroporto. Riteniamo più logiche altre opzioni, sia di breve che di lungo periodo e chiediamo il potenziamento radicale della tratta Viterbo - Bracciano - Cesano - Roma, che stiamo attendendo da qualche decennio.

Non ci nascondiamo che è questo uno dei principali argomenti da risolvere, una criticità che oggi appare notevole e che va obiettivamente superata con senso di responsabilità di tutte le parti in causa.

Quando la precedente Amministrazione lanciò per prima l’idea dell’aeroporto, pochi furono coloro che ebbero fiducia in quel progetto. Anzi, da più parti si sottolinearono distinguo, accuse di scarso realismo, talvolta pesante ironia.
L'aerostazione di Viterbo, che oggi Comune e Provincia fanno decollare in termini procedimentali, ha in verità una storia già lunga.

Nel momento in cui lo scalo aeroportuale sta diventando una realtà che potrà finalmente far uscire Viterbo e la sua Provincia da un isolamento ancora marcato, tanti hanno dovuto ricredersi.

Ne siamo felici, perchè avremmo potuto qui ricordare la dorata solitudine di un tempo che poi è divenuto affannarsi di tutti a sostenere quelle buone ragioni, ma concedeteci per questo solo un pizzico di compiacimento.

Oggi inizia un percorso vero, reale, condiviso concretamente dagli Enti locali presenti in quest'aula, che merita di essere partecipato nella maniera più ampia possibile.

Non ci interessa e non è importante sapere chi è arrivato prima e chi si è aggiunto dopo.

Fondamentale è essere tutti dalla stessa parte, motivati, pronti ciascuno a svolgere bene il ruolo assegnatoci.

Per raggiungere lo scopo che tutti vogliamo serviranno impegni politici forti, decisioni su tavoli istituzionali, soprattutto ingenti risorse.

Ma occorrerà in particolare una forte spinta dal Territorio, consapevole di potersi giocare grandi opportunità su di un progetto di fondamentale importanza.

L'aeroporto a Viterbo potrà e dovrà essere realizzato senza in alcun modo dimenticare la tutela di un ambiente per fortuna ancora incontaminato, ricco di luoghi da preservare, difendere, valorizzare.

Saremo in grado di fare scelte attente, nello spirito di lanciare un grande progetto nell'interesse collettivo.

I viterbesi e tutti gli abitanti di questa provincia sapranno dimostrare ancora una volta grande maturità ed un comune sentire per ottenere un successo che, nel futuro, sarà soprattutto il loro.

Enrico Maria Contardo
Capogruppo Pdl


“Il consiglio congiunto di oggi è un fatto assolutamente positivo. Il Comune e la Provincia sono insieme per dire a voce alta: lavoriamo per preparare il terreno all’aeroporto”. Così il capogruppo del Partito democratico, Ugo Sposetti, ha esordito questa mattina in sede di consiglio congiunto, convocato per fare il punto sullo scalo civile di Viterbo.

“Un messaggio di rilevanza eccezionale – ha continuato – che giunge fino a Roma. Regione, Governo ed Enac da oggi sanno che le due massime istituzioni locali stanno mettendo in campo il loro impegno assoluto. Comune e Provincia, insieme al mondo economico e associativo qui presente, rappresentano la volontà del territorio intero, della gente, di lavorare uniti per realizzare lo scalo”.

Un appuntamento, quello di oggi, che per Sposetti aiuta a ridurre gli equivoci, a chiarire i ritardi e le incomprensioni.

“Ho sotto gli occhi i verbali della commissione parlamentare Trasporti – ha affermato – ma ritengo che volutamente non si debba tenere conto di alcune affermazioni fatte nel corso delle audizioni. Non è tempo di polemiche. Vogliamo dare sostegno e un mandato preciso a sindaco e presidente per ottenere certezze su tempi, risorse, scelte, e garantire la tranquillità della gente. I tempi sono legati alla crisi finanziaria e alla ripresa. Per le risorse seguiamo i lavori di Cipe, Parlamento e Regione. Da questi ultimi ci attendiamo decisioni. Quella sulle scelte ritengo sia una discussione legittima, ma sono convinto che troveremo sintesi unitarie. Sulle ferrovie siamo sulla strada giusta: continuate a lavorare. Occorre, però, ridurre alcuni equivoci e incomprensioni. In merito alla Trasversale, per l’ultimo tratto si usi un project financing, per non attendere tanti anni come è successo finora”.

“Al sindaco Marini e al presidente Mazzoli dico grazie – ha proseguito – per il documento presentato. A noi consiglieri dico che dobbiamo continuare a lavorare con serenità, passione e determinazione per dare a Viterbo l’aeroporto. A noi compete il compito di lavorare per predisporre la città e il territorio con i servizi, gli alberghi, il personale qualificato”.


Riceviamo e pubblichiamo - Porgo personalmente, e a nome di Tuscia Vola, i più deferenti  saluti al Presidente della provincia, al signor Sindaco, ai presidenti del consiglio, agli assessori e consiglieri tutti.

Siamo finalmente arrivati, a quel punto immaginario della corsa di decollo del nostro aereo in cui è necessario che il pilota tiri con decisione il timone verso il proprio petto affinché si possa finalmente decollare.

Occorre quindi, oggi come non mai, essere uniti e decisi affinché questa imperdibile opportunità possa diventare, in breve tempo, una realtà economica e sociale del nostro territorio.

Perché ciò accada è necessario cogliere l'attimo per tirare la cloche verso di noi con la consapevolezza di quanta pista abbiamo davanti e di quella che in ogni momento ci sta correndo sotto il carrello.

E come ogni buon pilota conosce alla perfezione tutti i parametri relativi al suo aeromobile e al suo prezioso carico, anche noi dobbiamo avere  coscienza, di ogni minimo dettaglio, in un quadro di insieme che ci dia la serenità di poter affrontare in ogni momento qualsiasi inconveniente di percorso.

Il take off è la fase più delicata e rischiosa di ogni volo, non ce lo dobbiamo scordare mai.

Abbiamo raggiunto, sulla striscia d'asfalto, la velocità necessaria al decollo, ora dobbiamo involarci, e dovremo farlo presto tenendo conto di alcune criticità che dobbiamo essere pronti a risolvere tempestivamente se la spia davanti a noi dovesse passare da gialla a rossa.

Come è noto la gestione del futuro scalo viterbese è stata affidata de plano alla società aeroporti di Roma per effetto dell?art. 18 della legge n. 31/08 che ha modificato l?art. 3 comma 2 del D. Leg.vo 9 maggio 2005 n. 96, Revisione della parte aeronautica del Codice della Navigazione, disponendo che, nel caso della delocalizzazione funzionale, l'affidamento della concessione della gestione aeroportuale è sottratto al regime della gara europea, previsto in termini generali dall?art. 704 del codice della navigazione, all?evidente scopo di non penalizzare la società che già gestisce un aeroporto interessato da un processo di delocalizzazione funzionale verso altro sito aeroportuale di nuova costituzione.

Vanno tuttavia riscontrate alcune situazioni che, se non risolte in tempi brevi, potrebbero rallentare, se non addirittura compromettere, l'iter realizzativo dello scalo della Tuscia.

Aeroporti di Roma: la nota società di gestione aeroportuale attualmente è, almeno sulla carta, concessionaria del costituendo aeroporto di Viterbo. L'accordo di programma stipulato tra la società di gestione e l'ente nazionale aviazione civile chiarisce in maniera inequivocabile quanto sancito dal decreto mille  proroghe in merito alla delocalizzazione funzionale degli scali aeroportuali.

Ad onor del vero, occorre precisare che la delocalizzazione a Viterbo dello scalo di Ciampino, potrebbe essere penalizzante per l'impresa che gestisce gli aeroporti romani.

È difatti più che evidente che spostarsi a Viterbo, per chi ha il privilegio di gestire uno scalo a due passi dal centro di Roma, non costituisce certo motivo di grande stimolo.

D'altro canto, la possibilità a affidare la gestione dello scalo viterbese mediante le normali regole del bando europeo potrebbe aprire nella società romana un varco concorrenziale che le sottrarrebbe l'indubbio beneficio monopolistico della capitale.
Quindi da un lato la tentazione di non abbandonare gli indubbi privilegi, peraltro unici in Europa, di poter contare su uno scalo a basso costo a due passi dal centro cittadino, dall'altro l'assicurazione di poter contare come ultima ratio sullo scalo viterbese, ormai diventato esclusivo appannaggio della società ADR, ha messo detta società in una sorta di botte di ferro.

In quest'ottica si inserisce anche una terza via consistente nella possibilità di trasferire, in caso di chiusura di Ciampino, il traffico sullo scalo di Fiumicino. È il caso di ricordare come gli attuali 30 milioni di passeggeri che oggi transitano sullo  scalo di Fiumicino, in un futuro prossimo, grazie alla implementazione  delle infrastrutture e alla realizzazione di un'ulteriore pista, potrebbe raddoppiare o addirittura triplicare.

Vi è poi da considerare, che un eventuale trasferimento del traffico aereo da Ciampino a Viterbo, potrebbe richiedere tempi assai lunghi, basti pensare alla enorme difficoltà di delocalizzare le migliaia di lavoratori che oggi lavorano a Ciampino. Vi è infine la problematica legata ai possibili ricorsi delle altre società di gestione Europee che si verdrebbero sottratta la possibilità di partecipare ad un bando che aggiudicherebbe uno dei principali nuovi scali europei che, come accennato, è stato assegnato direttamente alla società ADR.
Per questi motivi la strategia da adottare con gli aeroporti di Roma deve essere chiara e  decisa.

Va fissata da parte del Ministro dei trasporti  una data improrogabile, per la chiusura di Ciampino, e un contestuale crono-programma da far  rispettare dalla società aeroporti di Roma. Solo così si potrà avere la garanzia che quest?ultima adempia agli impegni presi con serietà e determinatezza. Diversamente argomentando si rischia di aver a che fare con una sorta di Tela  di Penelope: da una parte infatti ADR tiene vincolata Viterbo per evitare che altri possano legittimamente venire a gestire lo scalo, dall?altra non si fa nulla per chiudere Ciampino, anzi si auspica adesso lunga vita.
 
Ferrovie:
 
Ferma restando la prioritaria necessità di potenziare la tratta Roma-Cesano-Orte che oggi rappresenta, soprattutto per i  nostri pendolari, l?unica alternativa per recarsi nella Capitale riteniamo, che in breve tempo  si potrebbe collegare l?aeroporto di Viterbo al Centro di Roma in un?ora. Ciò sarebbe possibile senza grandi infrastrutture e lavori che rischiano di durare decenni mediante il potenziamento della ferrovia Viterbo-Orte sino a Sipicciano.

Da qui attraverso un raccordo ferroviario lungo non più di due chilometri i treni provenienti dall'aeroporto potranno imboccare la linea direttissima sino a Roma correndo alla stessa velocità della ?freccia rossa?, senza disturbare o intralciare i treni ad alta velocità Roma-Milano. Se poi si collegasse lo scalo direttamente a Grotte S. Stefano senza passare da Zepponami si risparmierebbero oltre 10 km di rete ferroviaria.
 
Per collegare l'aeroporto con la Capitale, però ci vorrà una nuova flotta di treni regionali veloci che possano viaggiare sulle linee tradizionali a velocità superiori a quelle dei treni pendolari di oggi e che una volta sulle linee ad alta velocità possano competere con i freccia rossa. In questo modo, dal capoluogo della Tuscia si potrebbe raggiungere la stazione Tiburtina in un'ora circa.

Bizzarra appare l'intenzione della Regione di puntare al potenziamento della ferrovia Roma-Civicastellana-Viterbo per dare un collegamento al futuro scalo. Anzi assurda. Oggi i treni della società MetRo impiegano due ore e 40 minuti. Per velocizzare il collegamento occorrerebbe raddoppiare circa 90 chilometri di binario e ?raddrizzare? la linea che oggi si snoda nel viterbese tra curve e controcurve e innumerevoli passaggi a livello, sullo stesso tracciato di una vecchia tramvia degli anni Trenta.
 
Tuttavia, in attesa del potenziamento della rete ferroviaria è necessario attivare un sistema di trasporto intermodale integrato che consenta di collegare lo scalo viterbese con la capitale in tempi non dissimili da quelli che occorrono a collegare gli aeroporti di prossimità con le altre capitali europee.

Questo stratagemma consentirà di vedere realizzato lo scalo viterbese in tempi fisiologici e al contempo di rendere immediatamente operativa l?attività dello stesso.

Appare opportuno quindi fare alcune brevi considerazioni circa la intermodalità che consentirà ai passeggeri atterrati a Viterbo di raggiungere la Capitale, che non sono molto dissimili da quelli che attualmente riguardano tutta Europa. Lo studio condotto da uno dei più importanti Studi nel settore infrastrutturale legato agli aeroporti, il Centro ICCSAI (International Center for Competitiveness Studies in the Aviation Industry), sui Livelli di accessibilità dell'Aeroporto di Viterbo, conclude che anche in assenza (per ora) di ferrovia per Viterbo, la miglior soluzione disponibile allo stato attuale, dal punto di vista dei collegamenti stradali e dei servizi ferroviari offerti, sembra essere rappresentata dal collegamento con bus navetta sino ad Orte e il successivo utilizzo della linea ferroviaria Orte - Roma Termini.

La soluzione bus navetta - ferrovia consente di ridurre al minimo l'impatto sul traffico in accesso a Roma e collegare al polo di Orte passeggeri destinati ad altre città del bacino dello scalo viterbese. Lo studio considera poi un risparmio di tempo derivante dal fatto che atterrare a Viterbo farebbe risparmiare ulteriore tempistiche, anticipando l'atterraggio dei voli rispetto a destinazioni di arrivo a sud di Viterbo o allo stesso aeroporto di Ciampino. Conclusione: si può arrivare a Roma partendo da Viterbo un'ora e 21 minuti.

Ovviamente nel giro di pochi anni dovrà essere attivato il citato servizio su ferro in quanto come è noto l?attuale stazione di Orte subbirà nel tempo una progressiva ed inesorabile riduzione delle fermate dei treni a causa dell?implementazione della linea ad alta velocità.

In Europa accade più o meno lo stesso. Viterbo sarebbe infatti uno scalo delocalizzato come l'aeroporto di Beauvais che è situato a circa 80 km dal centro di Parigi e non c'è servizio ferroviario, ma è disponibile solo un servizio bus; l'aeroporto di Reus che è situato a circa 6km dalla città di Reus che è raggiungibile in 10 minuti tramite bus ed una volta arrivati è possibile prendere dei bus che raggiungono Barcellona in un ora e 30 min, per una distanza di circa 108 km; l'aeroporto di Girona situato a 18 km dalla città di Girona, e a circa 103 km da Barcellona, raggiungibile tramite due compagnie di bus; il notissimo aeroporto di Hahn che è situato a circa 124 km da Francoforte e non c'è servizio ferroviario, ma solo servizio bus; l'aeroporto di Vasteras che è situato a 120 km da Stoccolma e non ci sono treni, ma solo bus; l'aeroporto di Lubecca è situato a 65 km da Amburgo, ci sono servizi bus e taxi durata 1 ora; l'aeroporto di Weeze si trova a 78 km da Dusseidolf, ci sono solo bus e taxi e il tempo di viaggio 1 e 15 min; Stansted dista da Londra 70 km.

Anche per lo stesso aeroporto italiano di Orio al Serio, che da tempo ha superato i 6 milioni di passeggeri, i dati mostrano inequivocabilmente, come il trasporto ferroviario non sia poi così determinante per raggiungere l?aeroporto. Il 93% dei passeggeri non utilizza il treno nei collegamenti da e per l?aeroporto. 
 
Territorio e Società di gestione:

La società ADR in un progetto di massima ha disegnato sul sedime aeroportuale uno spazio ad essa riservato di oltre 600 ha, rispetto ai 300 ha attualmente in uso alle strutture oggi esistenti: un enclave troppo vasto, secondo il nostro giudizio, permetterebbe alla stessa società di costruire all?interno del terreno demaniale tutte le infrastrutture che oggi gravitano intorno ad un scalo; e non solo quelle squisitamente aeroportuali.

Siamo convinti che ciò non corrisponda esattamente a quanto il nostro territorio ci chiede. Le istituzioni locali, l?imprenditoria della Tuscia, e soprattutto i lavoratori del territorio vogliono e devono avere, così come avviene ovunque,  un ruolo fondamentale da protagonisti nelle gestione della risorsa aeroporto. Occorrerà quindi negoziare con ADR gli spazi dell?intorno aeroportuale affinché la Tuscia possa avere il suo ruolo  prioritario nella gestione dell?indotto aeroportuale.
 
Conclusioni:

Il nostro motto è partire o meglio partire immediatamente. Per costruire un aeroporto occorrono non più di 6/8 mesi, per realizzare le infrastrutture ad esso collegate occorrano degli anni. Come nella vecchia storia dell'uovo e della gallina noi riteniamo che nasca prima lo scalo  poi le infrastrutture ad esso collegate. Diversamente argomentando non avremo mai nell'uno nelle altre. Non crediamo che i 5 milioni di passeggeri, così come è di 4000 dipendenti, di Ciampino, si possano trasferire in breve tempo a Viterbo Sarà. un passaggio graduale negli anni che consentirà al territorio di adattarsi in maniera eccellente al carico  che lo aspetta. Mettiamo a punto l?essenziale, il superfluo arriverà di conseguenza.
E allora cari amici tiriamo la cloache, la velocità è ottimale per decollare, anche perche la pista che abbiamo davanti comincia ad accorciarsi.

Tuscia vola


Riceviamo e pubblichiamo - Dopo aver ideato e messo in essere i banchetti firme per l'aeroporto, insieme ai Giovani per la Libertà e il fu Comitato per l'Aeroporto, che Hanno visto la più grande mobilitazione cittadina e provinciale del nostro territorio in tutta la sua storia repubblicana, si sono registrati tantissimi e importanti sviluppi per poter dare alla Tuscia il futuro che merita e da decenni ingiustamente negatogli. Ma quello più importante, ancora non è arrivato manca infatti l'atto formale che decreterà una pioggia di investimenti sul nostro territorio.

La scelta di collocare l'attività aeroportuale di Ciampino a Viterbo è l'unica tecnicamente percorribile, lo sappiamo noi viterbesi e lo sanno le istituzioni regionali e nazionali, ma non si parte ancora. Sarà la campagna elettorale che blocca i fatti in vantaggio delle promesse, ben più redditizie di voti, o le lentezze burocratiche, ma il nostro futuro certo non si avvicina.

Mi preme ricordare che la scelta sopra menzionata non è politica ma tecnico-economica e che dato il naturale mutare degli eventi, con il passare del tempo, potrebbero mutare i fatti che l'hanno motivata.

Faccio un esempio partendo da una premessa vera: l'aeroporto di Ciampino è contingentato, cioè non può crescere nel numero di voli giornalieri, il mercato dei voli low cost su Roma cresce come domanda del 20% annuo, ciò significa che si perdono milioni di euro data la limitazione della struttura aeroportuale, da qui la necessità di delocalizzare a Viterbo.

Ma se un domani un gruppo di investitori riuscisse ad avere le autorizzazioni e ad edificare un aeroporto più piccolo, magari regionale, in un altro sito vicino Roma, credete seriamente che i vettori che perdono mercato su Ciampino aspettino Viterbo per far fronte alla domanda in costante crescita?

E se quindi fossero i vettori a delocalizzare, risolvendo così, anche se male, il problema, lo Stato sarebbe ancora disposto ad investire milioni e milioni di euro su un infrastruttura non più necessaria?

Io credo di no e se così fosse addio sogni di gloria della cenerentola delle provincie italiane.

Ma la mia è una paura di chi ha a cuore il proprio futuro che sarà roseo tanto più saranno numerose le prospettive che offre il territorio a me e ai giovani come me.

Triste però è constatare come le amministrazioni locali appaiano passive in questa fase cruciale, proponendo in seduta congiunta degli “indirizzi strategici” che non hanno Viterbo come scopo primario ma l'infrastruttura. Che senso ha chiedere collegamenti con la capitale se quelli sono, a detta di tutti i tecnici (Presidente Enac e Ministro), un prerequisito? è ovvio che li faranno se faranno l'aeroporto, e allora dato che istituzionalmente Comune e Provincia rappresentano gli interessi locali, sarebbe il caso di proporre progetti per il territorio, come il semi-anello intorno a Viterbo.

Che fine ha fatto quel meraviglioso progetto presentato in campagna elettorale che non solo serviva l'aeroporto ma risolveva il problema del traffico cittadino rendendo Viterbo capace di sostenere il futuro sviluppo demografico?

Basta con i proclami, ora servono gli impegni veri di chi sappia progettare a lungo raggio senza perder tempo; la gente in quei famosi banchetti chiedeva questo, solo e semplicemente questo.

Andrea Borgna
Commissario Provinciale Giovani per la Libertà

Il Consigliere Comunale

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