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Viterbo - Il comitato: "Dedichiamo questo successo al presidente Gionfra e agli antifascisti della Tuscia"
Ddl repubblichini ritirato, l'Anpi canta vittoria
Viterbo - 30 aprile 2009 - ore 12,00

Riceviamo e pubblichiamo - Il 28 aprile, proprio mentre i nostalgici del ventennio stavano celebrando le lugubri messe in ricordo del “camerata Benito Mussolini”, come a Viterbo in piazza Verdi, il Ddl 1360 per l’equiparazione tra repubblichini e Partigiani, previa Ordine del Tricolore, è stato ritirato dagli stessi promotori.

È una vittoria per la democrazia e l’antifascismo, ottenuta a seguito di una battaglia in cui l’Anpi ha ricoperto un ruolo di primo piano, promuovendo dall’inizio dell’anno incontri e manifestazioni pubbliche e sensibilizzando l’opinione pubblica: oltre 13 mila sono state le adesioni raccolte dal sito “Articolo 21”.

Anche il nostro comitato provinciale ha preso parte alla mobilitazione attraverso i comunicati stampa, l’incontro pubblico con Armando Cossutta e, soprattutto, le recenti celebrazioni per la festa della Liberazione, da noi dedicate proprio alla battaglia contro la 1360.

A tal proposito occorre ricordare che a Viterbo, nella fase preparatoria per la cerimonia del 25 aprile, non poche sono state le pressioni bipartisan da parte di ambienti politici e istituzionali perché nelle celebrazioni ufficiali non menzionassimo questa battaglia, come se noi di Viterbo fossimo delle schegge impazzite.

Si voleva che l’Anpi durante le manifestazioni viterbesi si censurasse, in nome della concordia e dell’unità delle istituzioni, nel timore che la sensibilità di qualche politico nostrano, sostenitore dell’equiparazione, fosse urtata.

Dal canto nostro non abbiamo rinunciato ai nostri propositi e i fatti ci stanno dando ragione. Questo, seppur modesto, successo dovrebbe essere esempio proprio per quei politici che in questi anni, troppe volte - che si trattasse di memoria storica o di attualità -, si sono dimostrati arrendevoli dinanzi all’arroganza delle destre, scegliendo, anziché la sana contrapposizione, il mercanteggiamento quando non ritirate tutt’altro che strategiche; e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Quello appena scongiurato era il terzo tentativo d’equiparazione: evidentemente nella compagine politica dell’attuale maggioranza deve esserci qualcuno che ci tiene in modo particolare.

Sicuramente tali sinistri propositi si ripresenteranno sotto altre forme e nomi: la vicenda non è per nulla conclusa. Per il momento però, per noi antifasciste/i della Tuscia, questa vittoria è tutta per Tommaso Pesci, per Antonio Tavani, per i tredici Caduti viterbesi delle Ardeatine, per Paolo Braccini, per Mariano Buratti, per Delio Ricci, per i Martiri di tutte le stragi nazifasciste perpetrate nel nostro territorio e per la Memoria del Presidente Biagio.

Anpi Comitato Provinciale di Viterbo

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