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| Franco Cordelli e suor Piera Bianchi |
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| Il direttore Mario Coi |
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“La casa di cura Villa Rosa continuerà ad avere il suo centro di assistenza per l'alcoldipendenza, nonostante le serie difficoltà economiche alle quali andremo in contro”.
E' stato quanto annunciato da suor Piera Bianchi durante la conferenza stampa di questa stamattina alla clinica viterbese.
“La Regione – prosegue suor Piera – ci ha dato due possibilità: chiudere il servizio oppure continuare a tenerlo attivo con i fondi della neuropsichiatria.
Raccogliamo la sfida cercando di non abbassare la qualità, nonostante già abbiamo dovuto aumentare, sempre sotto richiesta del commissario regionale Marrazzo, di dieci unità il servizio Ospis a domicilio, arrivando da trenta a quaranta assistiti in tutta la provincia che si sommano ai dieci posti letto interni. Questo nonostante i fondi siano rimasti gli stessi.
Anche i soldi immediati che avevamo attraverso le liste di attesa ci sono stati negati per una logica di rientro, eliminando del tutto il servizio, nonostante la Regione risparmiasse con noi il 10% rispetto altri centri. Per questo motivo l'Ospis sarà sempre in perdita, anche operando a pieno regime”.
Gli fa eco il direttore generale Mario Coi: “Facendo qualche numero, i proventi persi ammontano a un milione e 875 mila euro. E' chiaro che non sarà facile operare riducendo al minimo i costi garantendo la stessa qualità”.
Franco Cordelli, direttore scientifico di Villa Rosa, sottolinea invece l'eccellenza dei servizi, specialmente proprio quello del centro di assistenza per l'alcoldipendenza, che si colloca tra i primi posti a livello nazionale e che solo quattro giorni fa non aveva ancora un futuro chiaro.
“Anche se non è mai stata presa in considerazione l'ipotesi di chiuderlo” ci tiene a precisare Cordelli.
Un plauso poi di suor Piera al sindaco Marini, al presidente della Provincia Mazzoli, passando per l'ex sindaco Gabbianelli che hanno appoggiato la causa facendo di tutto per sostenere Villa Rosa.
Suor Piera ha concluso con una battuta di spirito: “Noi non facciamo miracoli, ma ne abbiamo bisogno”.
