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Viterbo - Domenica 5 aprile all'Unione
In scena "La vedova allegra"
Viterbo - 3 aprile 2009 - ore 16,00

- Al Teatro Unione è il momento dell’operetta. Domenica 5 aprile alle ore 17 andrà in scena “La vedova allegra” di Franz Lehar con Eldorado Guarnera e Pippo Santanastaso per la regia dello stesso Santanastaso.

“La Vedova Allegra” ha superato i 100 anni! La sera della prima al Theater an der Wien la musica risultò subito orecchiabile ai numerosi spettatori e anche la stampa più severa si espresse favorevolmente. Qualche mese dopo, ad Amburgo, ci fu la consacrazione del successo: "Chi dava per morta l'operetta" -scrisse la critica-" ieri sera ha dovuto ricredersi, essa vive e vivrà a lungo".

L'edizione presentata all’Unione dalla Compagnia dell'Oniro annovera nel cast artisti di dichiarata fama in possesso di notevoli doti vocali e di forte presenza scenica quali i tenori Edoardo Guarnera e Massimiliano Drappello, le soprano Cosetta Gigli e Annalisa Massarotto. Il ruolo di attore brillante viene coperto da Pippo Santonastaso, artista che riesce sempre a sorprendere il pubblico per la sua garbata, intelligente e surreale comicità, sostenuto in scena da una spalla di altrettanto indiscutibile valore quale è Italo Ciciriello.

Le coreografie sono curate da Ruggero Bogani con la preziosa collaborazione di cinque coppie di ballerini, mentre i costumi, cuciti espressamente per la compagnia, sono frutto della fervida fantasia di Monica Conti. Musicata da Lehar su libretto di Viktor Léon e Leo Stein, tratto dalla commedia “L'attaché d'ambassade” di Henri Meilhac (1861) “La vedova allegra” debuttò nel dicembre 1905.

L'operetta, ambientata a Parigi, parla del tentativo di ingraziarsi la Francia dell'ambasciata Pontevedrina, facendo sposare la ricca vedova Hanna Glavari con il conte Danilo, sua antica fiamma. Nel frattempo si sviluppa il triangolo amoroso tra il Barone Mirko, sua moglie Valencienne e Camille de Rossillon.Hanna Glavary è rimasta presto vedova del ricchissimo banchiere di corte del piccolo stato di Pontevedro; un suo matrimonio con uno straniero provocherebbe la fuoriuscita dei milioni di dote della signora e il collasso delle casse statali.

La vedova è ora a Parigi e il sovrano di Pontevedro, preoccupatissimo, incarica il proprio ambasciatore a Parigi, barone Zeta, di trovarle un connazionale da sposare. L'ambasciatore Zeta e il suo cancelliere Niegus, cercano un candidato e lo individuano nel conte Danilo Danilovich che in passato ha interrotto una storia d'amore con Hanna su pressione della famiglia, a causa delle umili origini di lei. Cogliendo l'occasione del compleanno del sovrano, il barone Zeta organizza una festa all'ambasciata, durante la quale, con Niegus, cerca di convincere Danilo a sposare la vedova.

Hanna ama ancora Danilo, tuttavia non lo vuole dimostrare e anzi cerca di ingelosirlo. Frattanto si intreccia la storia d'amore della moglie del barone Zeta, Valencienne, con il diplomatico francese Camille de Rossillon; durante un ballo in casa Glavari, i due si appartano nel padiglione; stanno quasi per essere scoperti dal barone Zeta, quando Niegus, meno sbadato di quel che sembra, riesce a far uscire per tempo Valencienne e a sostituirla con Hanna.Quando Hanna esce dal padiglione con Rossillon, sembra chiara la scelta del futuro marito: un parigino... Tutto sembra compromesso; Danilo è furioso e lascia la festa; Zeta non capisce se la moglie lo ha tradito o no. Ha luogo una nuova festa in casa Glavari con tema le atmosfere e i balli di Chez Maxim; Danilo si consola bevendo champagne e con le famose ballerine grisettes; Hanna gli spiega però che è stato Niegus a effettuare lo scambio di persona nel padiglione per salvare Valencienne.

Dopo tante schermaglie e sofferenze, Danilo dichiara il proprio amore a Hanna, che accetta di sposarlo, salvando le casse del suo Stato. Brillante, intramontabile “La vedova allegra” colpisce ancora oggi per l’orecchiabilità delle musiche e per la vivacità della trama..

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