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Viterbo - Il Partito in rivolta contro il suo voto contrario all'aeroporto, chiede le dimissioni del consigliere
Democraticamente contro Fersini
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 4 aprile 2009 - ore 1,30

Il consigliere del Pd Fersini
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- Pd in democratica rivolta contro Fabrizio Fersini.

Sul no espresso dal consigliere all’aeroporto, il gruppo comunale del partito non riesce a volare alto. Perché la posizione di Fersini non è venuta alla luce in una democratica riunione, ma nel bel mezzo del consiglio comunale congiunto Provincia – Comune.

Dopo che il suo capogruppo Ugo Sposetti ha inaugurato gli interventi tessendo le lodi dell’iniziativa e ribadendo, non solo l’assoluto appoggio alla realizzazione dell’infrastruttura, ma anche dando un forte incoraggiamento a proseguire.

Tutti felici e contenti, fino a quanto l’intervento di Fersini ha guastato la festa. “Lo scalo andrebbe fatto verso Civitavecchia. E’ una scelta poco ponderata e dagli esiti incerti”.

In coscienza, Fersini non se l’è sentita di votare la delibera, astenendosi. Non si è, invece, astenuto dal riprenderlo, Ugo Sposetti. A stento, il capogruppo Pd ascoltandolo non è volato dalla sedia.

Ma alla fine non ha potuto fare a meno di scusarsi. Mentre Alvaro Ricci, coordinatore comunale del partito è andato oltre.

“La nostra campagna elettorale è stata incentrata sulla realizzazione dello scalo – spiega – lo slogan recitava: dopo l’università, l’aeroporto. A Viterbo e non a Tarquinia. Se Fersini è stato eletto è anche per effetto della lista e del partito che lo ha sostenuto.

Fermo restando la libertà d’espressione, su un tema così importante e delicato non si può pensare d’agire in questo modo”.

Dal Pd comunale, Francesco Ciprini è ancora più diretto. “E’ impensabile – sostiene – che chi ci rappresenta in consiglio prenda una posizione diversa da quella del capogruppo Sposetti, condivisa dal coordinatore Ricci e studiata dal partito. Dubbi e perplessità sono legittimi, ma una volta presa una posizione, non si cambia.

Chi non rispetta queste semplici regole, da segno d’avere usato il simbolo del Pd solo per giungere in consiglio comunale”.

Forse la tempesta passerà, ma al momento dentro il Pd sono in molti a chiedere un atto di coerenza a Fersini.

Non concordando con la linea del partito, si dimetta da consigliere.

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