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Carabinieri - Tutto inizò nel 2004 con una lite per un'antenna
Artigiano perseguita operaio, arrestato per stalking
Viterbo - 4 aprile 2009 - ore 14,00

Carabinieri
- Lo perseguitava da una vita. Aveva più volte tentato di investirlo col trattore. Ieri lo ha colpito con un pugno lasciandolo a terra.

Arrestato per stalking un artigiano di Vejano.

Nel tardo pomeriggio di ieri i militari della stazione di Vejano, comandati dal Maresciallo Capo Grella, hanno arrestato un artigiano 56enne del luogo, per stalking e lesioni personali nei confronti di un operaio 51enne.

I militari sono intervenuti presso l’abitazione della vittima certi di doversi confrontare con l’ennesima lamentela tra vicini dovuta a questioni di parcheggio piuttosto che di giardinaggio o di rumori e frastuono.

Diversamente hanno trovato la vittima riversa a terra dopo aver ricevuto un pugno dal 56enne a seguito dell’ulteriore litigio frutto di una pesante ingiuria.

Nei periodi passati, l’uomo aveva in più circostanze tentato di investire con un trattore l’operaio ed i suoi familiari.

A volte, utilizzando la propria autovettura, quando incontrava i vicini di casa, effettuava delle rapide accelerate nella loro direzione per poi frenare all’ultimo secondo giungendo a pochi centimetri da costoro.

Nell’anno 2004, iniziò lo scontro per l’apposizione di un’antenna sul tetto condominiale.

Il 56enne, contrario al montaggio, fece cadere dal ponteggio l’operaio vejanese cagionandogli le prime lesioni.

Vittime delle sue intolleranze anche le figlie dell’uomo, apostrofate in pubblico sempre e comunque con epiteti scurrili e volgari.

Referti medici e stati di agitazione di tutto il nucleo familiare sono stati poi il corollario di tale contesto vessatorio. Giunti i fatti al limite della sopportazione e soprattutto ravvisando gli estremi per procedere secondo il recente dettato normativo, che configura il reato di “atti persecutori”, gli operanti hanno tratto in arresto l’uomo e soccorso il malcapitato per il quale l’ospedale di Bracciano ha prescritto 6 gg di riposo medico.

L’arrestato è stato portato in giudizio per direttissima presso il Tribunale di Viterbo, dove il procedimento si è concluso con la convalida dell’arresto e la sottoposizione del reo al regime degli arresti domicliari quale misura cautelare.

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