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Viterbo - Genitorinsieme
Scuola primaria a 30 ore, servono più insegnanti
Viterbo - 4 aprile 2009 - ore 2,00

- Il gruppo dei genitori che si è riunito nella palestra della scuola elementare L.Concetti, ha dibattuto a lungo, sui cambiamenti che stanno passando nella scuola senza alcun confronto né con i genitori stessi, né con le altre componenti dell’istituzione scolastica.

Al dibattito erano presenti tutte le scuole primarie della città, la prof. Paola Maggi, l’assessore all’istruzione della provincia di Viterbo, Aldo Fabbrini il quale ha comunicato che a giorni usciranno gli organici. Un dato è però già chiaro.

Sono state raccolte 600 richieste di scuola primaria a 30 ore. Occorrerebbero perciò più maestre di quelle attuali. Ciò non sarà possibile.

I tagli voluti dal ministro delle finanze colpiranno soprattutto la scuola media, ma è pressoché certo che le richieste dei genitori non saranno rispettate. Il risparmio delle finanze ha prevalso sulla esigenza di difendere la scuola primaria che i genitori conoscono e che funziona perché al passo con i tempi e capace di far crescere i loro figli. E’ un ritorno al passato: un incentivo a fare ritornare a casa migliaia di donne.

I genitori si sono indignati: “A casa mia risparmiamo prima sulle cose superflue, poi su quelle necessarie. Mai sul futuro dei nostri figli”.

La condizione di grave emergenza che stanno vivendo parecchi genitori coinvolge anche studenti, dirigenti, insegnanti, personale Ata e precari.

Per questo è necessario richiedere a quanti credono in una scuola “capace di futuro” di impegnarsi e mobilitarsi per coinvolgere tutti i cittadini sulla priorità dell’istruzione.

Per vincere l’inconcepibile incertezza che attanaglia in questo periodo il mondo della scuola, anche attraverso una convergenza sindacale, bisogna promuovere patti di corresponsabilità tra docenti, dirigenti scolastici, genitori e studenti.

Uno dei cardini del processo democratico del nostro paese è intanto rivendicare che Stato e ministero facciano la loro parte, stoppando la riforma Gelmini che distrugge l’istituzione scolastica in quanto garantisce solamente l’essenziale e vuol far pagare la qualità del servizio ai soli genitori che possono permetterselo. Gli altri che si arrangino.

Le proposte, discusse e costruite nell’incontro, scaturiscono dall’urgenza di dare voce al Parlamento sulla scuola perché:

le scelte dei genitori sul tempo scuola siano rispettate (tempo pieno, modulo a 30 ore, tempo prolungato, mense);

ogni famiglia abbia non la scuola che può permettersi, ma la scuola di cui ha diritto;

sia bloccata l’espulsione di 87.341 docenti e 44.500 ATA precari a partire da quest’anno;

tutti gli edifici scolastici siano rimessi a norma;

ogni scuola sia luogo dove iniziare a combattere la crisi;

le realtà più virtuose siano premiate, assegnando ai territori e alle scuole i risparmi realizzati con una buona gestione/organizzazione/sperimentazione;

l’obbligo scolastico sia fissato a 16 anni;

i saperi tecnici e scientifici siano valorizzati;

non è mai esistita una “scuola seria di destra” e un “scuola permissiva di sinistra” ;
la difesa dei posti lavoro non è una rivendicazione corporativa ma una garanzia di qualità;
bisogna obbligare il ministero a pagare i debiti, altrimenti i dirigenti scolastici che non sono in grado di pagare le supplenze già fatte sono a rischio di pignoramento dei beni. Per il futuro potrebbero essere perfino costretti, in caso di assenze dei docenti, a mandare gli alunni a casa;

bisogna finanziare, d’intesa con le Regioni, un piano nazionale straordinario per assicurare mense, trasporti, libri gratuiti per la scuola dell’obbligo, borse di studio soprattutto per garantire il diritto allo studio e il successo scolastico a tutti (disabili, svantaggiati, emigrati) contrastando l’evasione e la dispersione scolastica.

Ringraziamo della collaborazione il dirigente del primo circolo didattico Dott. Giuseppe Guastini, e lanciamo un appello a tutte le insegnanti, al personale ATA, ai dirigenti scolastici, affinché ci aiutino a tutelare il diritto ad una istruzione di qualità per i nostri figli.

Comitato “Genitorinsieme” di Viterbo

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