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Civita Castellana - Operazione "Il signore degli inerti" - Intervento del Noe - Sequestrati i siti interessati
Traffico illecito di rifiuti, arrestati in quattro
Viterbo - 6 aprile 2009 - ore 9,50

L'intervento degli uomini del Noe
Il capitano Pasquale Starace del Noe
Il capitano Emilio Miceli di Civita
Il capitano Miceli e il tenente Marchese di Civita che hanno inziato le indagini
- Questa mattina è scattata l'operazione "Il signore degli inerti", come è stata chiamata dai carabinieri.

Il reparto operativo dei carabinieri per la tutela dell’ambiente, guidato dal capitano Pasquale Starace, insieme ai carabinieri di Civita Castellana comandati dal capitano Emilio Miceli, ha arrestato quattro persone indagate a vario titolo per traffico illecito di rifiuti, gestione non autorizzata di rifiuti, truffa e falso.

L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip Mautone del tribunale di Viterbo, su richiesta di dei Pm D'Arma e Tucci.

Le quattro persone arrestate sono ai domiciliari, altre venti sono indagate. Quattro sono gli impianti sequestrati.

Ai domiciliari sono Leonello Di Giovenale titolare della Ecoservice, Stefano Riganelli della stessa società, Samuele Valeriani addetto alla pesa dei materiali e un trasportatore umbro Massimo Dolciami.

La prolungata indagine che ha interessato Lazio, Umbria e Toscana, ha visto la provincia di Viterbo quale terminale di un vasto traffico di rifiuti pericolosi e non pericolosi.

I gestori dell'Ecoservice avrebbero accolto, secondo l'accusa, molte tonnellate di rifiuti provenienti da imprese del centro Italia.

Secondo quanto sostenuto dai carabinieri, durante le indagini sarebbero emerse responsabilità anche delle società che gestivano i lavori per la costruzione della Linea B1 della metropolitana di Roma, che in accordo con gli indagati effettuavano lo smaltimento dei rifiuti provenienti dagli scavi presso la discarica non autorizzata, attraverso l’attribuzione di falsi codici di identificazione dei rifiuti.

Le falsità poste in atto avrebbero consentito alle varie aziende di smaltire illecitamente tonnellate di rifiuti sopportando un minor costo aziendale rispetto a quello dovuto, qualora si fosse effettuato lo smaltimento in siti autorizzati.

Nel contesto dell’operazione sono stati sequestrati tutti i siti del viterbese utilizzati per porre in essere l’illecita attività.

Nella stessa indagine sono coinvolti altre venti persone che pur non raggiunti dalla misura cautelare risultano indagati per gli stessi reati.

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