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Viterbo - Il rettore Mancini: "La governance è in linea con la nuova riforma"
La nostra è un'università all'avanguardia"
Viterbo - 6 aprile 2009 - ore 17,00

- “Quella della Tuscia è un'università all'avanguardia che ha ancora energie e iniziative sull'intero panorama nazionale”.

E' quanto ha affermato il rettore dell'ateneo Marco Mancini in seguito alla conferenza stampa tenutasi questa mattina presso la sala conferenze del rettorato dell'università di Lingue e Letteratura.

Mancini ha rivelato che la Conferenza dei Rettori ha avuto un primo incontro con il Ministro dell'Istruzione pubblica Mariastella Gelmini il 24 marzo e che, in una cena tenutasi il 30 dello stesso mese sempre con il ministro, sono trapelati i punti guida della nuova riforma delle università che verrà discussa entro Pasqua dal consiglio dei ministri per poi iniziare l'iter parlamentare.

Stando a tali punti il rettore si dichiara soddisfatto perchè “cioè che era stato promesso, ora è messo nero su bianco. La riforma della governance è in perfetta linea con il progetto di autogestione di questa università.

Le proposte di un senato accademico con potere costituente e di un nucleo di valutazione in cui solo il presidente deve essere interno e gli altri membri esterni sono in sintonia con quanto già avanzato da noi.

Anche il consiglio di amministrazione non potrà avere più di 9 membri di cui almeno il 40% dovrà essere esterno, e il personale sarà selezionato tra soggetti competenti e di alto livello.

Questi posti saranno assegnati tramite il bando consultabile su internet aperto fino al 27 aprile. In seguito saranno messi on-line i curriculae delle persone scelte. Posso affermare che siamo gli unici in Italia ad avere tale trasparenza e democraticità.

Per questi motivi inaugureremo in anticipo la nuova riforma. Ci troviamo infatti un anno e mezzo avanti rispetto agli altri atenei dato che le linee guida intraprese da noi per l'autogestione sono esattamente le stesse.

Riforma che è in un certo qual modo rivoluzionaria: vedrà infatti la sparizione delle facoltà e didattica e ricerca si incardinerebbero nei dipartimenti.

In sostanza ci saranno meno docenti e più ricercatori, che per l'anno 2008 passano da 6 a 18 nella nostra facoltà. Essendo un piccolo ateneo è una cifra rilevante, superiore al 10%.”

Quasi a dire: un premio per chi è stato un esempio esportato a livello nazionale.

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