:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
Tutto casa  Tutto vacanze Tutto automobili  Tutto viaggi

Viterbo - Interviene il sindacato autonomo di Polizia penitenziaria
"Mammagialla scoppia, le istituzioni intervengano"
Viterbo - 6 aprile 2009 - ore 18,30

- La Casa Circondariale di Viterbo è praticamente al “tutto esaurito” ovvero non può più accogliere detenuti.

A lanciare l’allarme è il sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria che rivolgendo un appello disperato alle istituzioni locali spera in un intervento istituzionale.

L’Istituto – commenta il Segretario Provinciale di Viterbo, Luca Floris, è al suo record di presenze, dalla sua apertura nel lontano 1993 non aveva mai raggiunto i numeri di oggi, e questo è molto preoccupante. Il dato ormai non deve far riflettere, ma agire; non siamo più in quello spazio di tempo in cui vanno valutate ipotesi, ragionati gli assetti e ricercata l’efficienza, ma siamo nel momento in cui l’unica strada è agire affinché non accada il peggio.

Il problema è reale, serio e investe in pieno la sicurezza del territorio. Infatti, spiega sempre il Segretario Sappe la situazione è delicatissima ed esplosiva, tanto per fare un esempio se uno di questi giorni accadesse nel viterbese un evento criminoso che culminasse in una delle cosiddette “retate” non potremmo accogliere i ristretti e per la prima volta saremmo costretti ad indirizzarli altrove alla ricerca di una cella!

Ciò oltre che paradossale, visto che l’istituto di Viterbo è nato per accogliere le persone colpite da Ordinanza di custodia cautelare del circondario (da qui il nome di Casa Circondariale), è allarmante dal punto di vista della sicurezza territoriale, ecco perché il Sindacato si rivolge soprattutto al Prefetto di Viterbo affinché interceda verso i vertici dell’Amm.ne penitenziaria che “deve”, a questo punto, da una parte bloccare immediatamente le assegnazioni di altri detenuti e dall’altra decongestionare, trasferendo detenuti in altri Istituti. La situazione è resa ancor più pesante dal fatto che Viterbo è considerata la valvola di sfogo degli istituti romani, non a caso arrivano i casi più disperati, i detenuti affetti da patologie psichiatriche e addirittura il locale Nucleo Traduzioni si vede costretto a sostare, nella capitale, oltre il normale orario di servizio per scortare al Tribunale (di Roma) i detenuti di Rebibbia e Regina Coeli.

Con l’arrivo dei primi caldi, critica, con tale soprannumero di detenuti, è la situazione sanitaria che potrebbe deflagrare in epidemie di difficile gestione, visti anche qui i tagli del settore sanitario. Difficilmente il Sappe conoscendo bene la professionalità degli uomini della Polizia Penitenziaria e grazie alla quale si riesce ancora a gestire una tale criticità, chiede interventi mirati a “togliere” lavoro, magari più numerosi sono gli appelli per i rinforzi, ma questa volta è una necessità dettata dalla ragionevolezza e dal buon senso.

Copyright 2009 TusciaWeb - Chi siamo - pi: 01829050564