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Terremoto in Abruzzo - Interviene Enzo Boschi dell'Istituto nazionale di Geofisica
"Non siamo in grado di prevedere i terremoti"
Viterbo - 7 aprile 2009 - ore 13,15

- "Non siamo in grado di prevedere i terremoti.
L'unica difesa che abbiamo contro è quella di costruire edifici a regola d'arte. Le previsioni dettagliate, con le conoscenze a nostra disposizione oggi, sono praticamente impossibili. Possiamo stabilire solo il luogo dove si verificherà il sisma, ma niente di più.”

E' quanto afferma Enzo Boschi, direttore dell'Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia, riferendosi alle polemiche di ieri nato dopo la previsione di Giampaolo Giuliani, un tecnico che lavora presso i laboratori del Gran Sasso e che Guido Bertolaso aveva bollato come “imbecille”.

La previsione, in effetti, era stata data seguendo il comportamento del radon, un gas che fuoriesce dalla crosta terrestre dopo fenomeni precisi e che rappresenta un segnale in vista di un sisma.

Segnale che però da solo non è sufficiente a rendere certo un eventuale terremoto e che, a seconda della conformazione geofisica del territorio, potrebbe essere differente di zona in zona, o magari non comparendo affatto lasciando il posto ad altre manifestazioni più o meno simili, ma anch'esse alquanto imprecise.

Anche Alberto Marcellini, sismologo dell’Istituto per la dinamica dei processi ambientali del Consiglio Nazionale delle Ricerche, si schiera con Boschi: “ad oggi nessun sisma è mai stato previsto e nonostante si studi in tutto il mondo per prevedere tali fenomeni ad oggi non abbiamo misurazioni esatte. I sistemi che sono stati sperimentati di volta in volta sono stati smentiti puntualmente dalla pratica”.

C'è però il precedente delle galline cinesi: ad Haicheng, nel febbraio 1975, le guardie rosse del regime maoista fecero evacuare il villaggio dopo i segnali premonitori di bisce, galline e zampilli d'acqua salvando così gli abitanti da un sisma che rase al suolo il 50% delle abitazioni. Ma funzionò solo in quell'occasione.

La volta successiva infatti si salvarono solo gli abitanti del villaggio in cui si manifestarono tali sintomi, facendo sprofondare sotto le macerie le persone nei paesi dove le avvisaglie “naturali” non si erano verificate.

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