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Caprarola - Il consigliere Daniela Boltrini interroga il sindaco Cuzzoli
"Il Comune non può fare il piano regolatore"
Viterbo - 7 aprile 2009 - ore 16,30

Riceviamo e pubblichiamo - Sono costretta di nuovo a intervenire su un argomento come quello del prg di vitale importanza per lo sviluppo e la sopravvivenza stessa di Caprarola.

Dopo il recente incontro organizzato dalla Provincia di Viterbo con la struttura tecnica regionale, alla quale hanno partecipato gran parte dei Comuni della Provincia della Tuscia, abbiamo finalmente chiarito qual è il destino dell’adozione del nuovo prg da parte dell’Amministrazione Cuzzoli che ormai da quasi cinque anni promette un nuovo strumento urbanistico senza mai realizzarlo.

La Giunta Cuzzoli nel 2004 revoca un Piano adottato nel 1998 dalla precedente Amministrazione in iter di approvazione presso la Regione Lazio; nel 2005 per un importo di circa 69000€ da incarico ad un nuovo tecnico per la redazione del nuovo prg, ma da quel momento buio totale.

Nel frattempo la Regione Lazio delega alla Provincia di Viterbo (aprile 2007) l’attività urbanistica del proprio territorio ed emana in merito una specifica normativa nella quale si legge “non si ritiene ammissibile dopo la pubblicazione del Ptpg ( piani territoriali paesistici regionali), l’adozione da parte delle Amministrazioni Comunali di nuovi PRG o varianti generali…”.

Il che significa che essendo stati i Ptpg pubblicati l’8 marzo 2008, da tale data il Comune di Caprarola non può più fare un nuovo prg.

I cittadini di Caprarola si chiedono perché è stato dato un incarico per la redazione di un nuovo prg nel 2006 e non è stato realizzato prima che scadessero i termini stabiliti dalla legge.

Ma soprattutto perché si è revocato un prg nel 2004 quando nel 2002 ( ne siamo venuti a conoscenza solo ora) la R.L. scriveva al Comune dicendo tra l’altro “ciò non toglie, nulladimeno, che possa darsi il caso che il Comune intenda dar vita ad un atto diverso e colga l’occasione fornita dall’esame delle osservazioni per apportare esso stesso,direttamente, alcune modifiche al piano, per inviarlo, così modificato, all’approvazione, in modo che la Regione sia costretta, semmai, ad invocare i propri poteri di modifica d’ufficio, qualora voglia riportare il Piano alla versione originaria, mentre nell’altro caso la Regione è libera di disattendere le deduzioni del Comune rigettando le osservazioni e approvando il Piano così come adottato, senza che ciò concreti una modifica d’ufficio”.

Da questa nota della R.L. sono trascorsi altri 7 anni e della variante al prg neanche l’ombra.

Oggi l’Amministrazione Cuzzoli, ammesso che ne abbia la volontà politica, dovrà seguire un iter completamente diverso e nuovo per l’adozione di un nuovo strumento di pianificazione territoriale così come previsto dalla L.R. 38/99:dovrà redigere un Pugc o un Puoc ; non solo: prima di avviare la formazione di un Pugc, il Comune deve adottare un documento di indirizzo del Pugc; oltre ai pareri preventivi che andranno richiesti, il Comune dovrà indire una conferenza con la Regione e la Provincia per acquisire il parere di compatibilità degli indirizzi del Pugc rispetto agli strumenti o agli indirizzi di pianificazione regionali e provinciali.

Quindi passeranno altri anni prima che il nostro Comune, a differenza di altri, potrà avvalersi di uno strumento di pianificazione territoriale.

Chiedo quindi al sindaco i motivi per cui nel 2002 non ha provveduto a modificare il Piano esistente del 1998 così come indicato nella nota prot.2743 della Regione Lazio in modo da arrivare ad una rapida approvazione.

Chiedo inoltre perché l’incarico dato nel 2005 all’architetto Campo e parzialmente liquidato, non abbia ancora dato nessun risultato.

Chiedo infine di conoscere i tempi certi entro i quali il Pugc verrà discusso in commissione e poi in Consiglio Comunale.

Il consigliere Daniela Boltrini

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