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Viterbo - La Asl lo dichiara morto ma lui è vivo e vegeto - Luciani, del Distretto 2, spiega com'è andata
"Errare è umano"
Viterbo - 8 aprile 2009 - ore 15,30

- In merito alla notizia apparsa sulla stampa, e relativa al mancato rilascio della tessera sanitaria a un uomo di 55 anni, interviene il direttore del Distretto 2 della Ausl di Viterbo, Domenico Luciani per fornire alcune doverose precisazioni.

“Il signor S. G. – spiega Luciani - si è recato allo sportello del presidio di Montalto di Castro prima, e, successivamente, a quello di Tarquinia, accompagnato dal nipote, per ottenere il rilascio della tessera sanitaria (Team), mai ricevuta a domicilio. Appurato, con l’apertura del programma informatizzato, che la tessera era errata, in quanto l’utente risultava essere deceduto, è stato informato dagli operatori che per ottenere la correzione dell’errore e il rilascio della tessera doveva rivolgersi all’Agenzia delle entrate, sede di Viterbo”.

Gli operatori della Ausl, infatti, possono solo prendere visione della tessera sanitaria e stamparla in formato cartaceo, ma non possono in alcun modo correggere i dati, anche se sbagliati, perché il programma è di esclusiva gestione dell’Agenzia delle entrate.

Ma c’è di più. “La posizione sanitaria del signor S. G. – aggiunge Domenico Luciani – nell’anagrafe degli assistiti, invece, risulta regolare e l’utente ha sempre usufruito delle prestazioni e cure a carico del servizio sanitario nazionale. Sono, quindi, pretestuose le argomentazioni riportate in alcuni articoli in cui si dice che, senza il rilascio della tessera sanitaria, l’utente al momento non potrebbe sottoporsi a cure per lui importanti. Capisco, quindi, che la notizia di per se stessa potesse apparire gustosa dal punto di vista giornalistico, ma questo non giustifica la superficialità con la quale è stata trattata”.

“In questo caso – conclude il direttore sanitario del Distretto di Tarquinia - non si è verificato nessun disservizio sanitario e nessun esempio eclatante di ottusità burocratica. Semplicemente, l’operatore dell’Agenzia delle entrate che si è occupato della scheda del signore in questione avrà digitato sul proprio pc dei dati evidentemente sbagliati. E, fino a prova contraria, errare è ancora umano”.

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