Oggi possiamo cominciare a dare qualche numero in riferimento alla tenuta di questo paese di fronte alla crisi:

650mila posti di lavoro persi da settembre 2008 a settembre 2009, dati del governatore della Banca d’Italia, di cui il solo settore delle costruzioni ha contribuito con 90mila posti di lavoro persi, senza calcolare l’indotto che gira intorno al nostro settore; le ore di cassa integrazione hanno raggiunto 105 milioni.

I disoccupati al mese di ottobre hanno raggiunto quota 2 milioni, un dato che potrebbe continuare a crescere nei prossimi mesi, quando buona parte delle persone attualmente in cassa integrazione potrebbe uscire dal ciclo degli ammortizzatori.

Questa è in cifre la fotografia del nostro paese, senza considerare tutte quelle imprese che sono in grande difficoltà economica e che non riescono ad erogare gli stipendi ai propri dipendenti.

Alla faccia dell’ottimismo o alla tenuta del nostro paese! Davanti a questo scenario possiamo dire che pochi sono stati gli interventi strutturali a sostegno dei lavoratori e delle imprese per garantire l’occupazione.

Ancora oggi il governo sembra sottovalutare l’impatto della crisi finanziaria sull’economia reale. Si limita ad annunci generici e confusi: il contrario di quello che serve per dare fiducia al paese. E’ urgente cambiare rotta e adottare misure concrete per sostenere l’economia e l’occupazione.

La provincia di Viterbo segue lo stesso trend negativo di tutto il paese.

Prendendo a riferimento i periodi settembre 2008/settembre 2009 il settore dell’edilizia ha perso circa mille posti di lavoro, numeri certificati sia dalla Cassa Edile che dall’Edilcassa, oltre a tutti i contratti a tempo determinato che erano in essere negli impianti fissi che alla loro scadenza non sono stati rinnovati, imprese che non riescono a pagare ne stipendi e ne ad effettuare versamenti alla cassa edile.

In un anno e pochi mesi hanno chiuso circa 945 imprese individuali di cui 330 sono imprese edili, mentre l’Inps ha erogato 2.642.464 ore di cassa integrazione.

Questa è la situazione che ci troviamo a fronteggiare!

Ora se la ricetta delle infrastrutture che sosteniamo è valida a livello nazionale è con maggior ragione efficacissima per il nostro territorio che sotto il punto di vista delle infrastrutture ha una carenza storica e strutturale.

Realizzazione Aeroporto con i vari collegamenti, completamento Trasversale Orte-Civitavecchia, completamento Ospedale di Belcolle, realizzazione Tangenziale, riqualificazione Centri Storici. Quali opere privilegiare per modificare uno stato di cose che influirà sulla vita di migliaia di famiglie?

Sull'aereoporto chiediamo un impegno di tutti i politici locali per la definizione del finanziamento. Sulla trasversale vorremmo che l’impegno preso dall’assessore Parroncini di utilizzare i 100milioni di euro stanziati dalla Regione Lazio per proseguire l’opera venga mantenuto, prima che il cantiere si fermi per altri 28 anni. Per Belcolle ci auguriamo che vengano chiariti i tempi e le risposte occupazionali sul versante locale. Infine sulla tangenziale cittadina chiediamo un impegno del Comune e della Regione per il completamento della stessa, senza aspettare tempi biblici risolvendo in parte il caotico traffico cittadino.

Per la Filca-Cisl stimolare il mercato del lavoro e far riprendere l’economia, significa spendere soldi per le infrastrutture, distribuire ricchezza, creare benessere lavorativo e sviluppare questo territorio.

Fabio Turco
segretario generale Filca-Cisl