Riceviamo e pubblichiamo - Sono profondamente indignato dalla lettera di Roberto Bennati che in poche righe si erge a rappresentante della “gran parte del popolo italiano”, invita il nostro Presidente a dimettersi e vede all’orizzonte oscure lobby che vorrebbero “selezionare” la razza.
Dopo aver vissuto una vicenda tristissima dove veramente il suo epilogo avrebbe consigliato a tutti e soprattutto ai cattolici, di raccogliersi in religioso silenzio e pregare per l’anima di Eluana, la mia coscienza viene “disturbata” con violenza da concetti e parole di una tale assoluta ed incontrovertibile verità, che neanche più i cardinali hanno, in queste ore, ostentato.
Voglio solo dire a Bennati , due cose:
1) di leggersi e riflettere sull’art.2278 del Catechismo della Chiesa Italiana, che recita ….. “ L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'«accanimento terapeutico». Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire.
2) di farsi “raccontare” dai giuristi perchè Napolitano non ha “potuto” firmare il decreto, anche se avesse voluto.
Nel nostro ordinamento non è “per il momento previsto” che si possa modificare per legge una sentenza passata in giudicato.
Come cattolico sono “devastato” da come si sia arrivati a questo “finale”, in un Italia imbruttita dalle più bieche strumentalizzazioni e dopo anni, decine di anni che il parlamento avrebbe dovuto legiferare in materia di testamento biologico per non farci arrivare impreparati davanti a tali soluzioni.
Io non ho verità assolute da proporre, non cercherò di convincere nessuno, non ho voglia e tempo di fare inutili polemiche, ma al contrario di lei signor Bennati, ho solo da invitare tutti ad un rigoroso e rispettoso silenzio, e chi per come me è cattolico, a recitare una preghiera per l’anima di Eluana.
Massimo Candy