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Viterbo - Opera d'arte sul campo di concentramento, donata alla scuola primaria
"Prigionieri di Vetralla"
Viterbo - 10 febbraio 2009 - ore 11,40

- “Prigionieri di Vetralla”, è questa l’opera che l’artista Omar Mossali ha donato alla Scuola Primaria di Vetralla durante “Essere è Ricordare” svoltosi lo scorso fine settimana e organizzato dall’associazione Codici (Centro per i Diritti del Cittadino) e dalla Cooperativa il Ventilabro in collaborazione con la Pro-Loco e La Direzione Didattica Statale di Vetralla, l’Archivio Centrale dello Stato di Roma e l’Archivio di Stato di Viterbo.

L’opera, realizzata con la tecnica ruggine su ferro, è stata inizialmente esposta nell’Aula Magna “Porfirio Fantozziani”. Si tratta di un lavoro “in movimento” che ritrae la vicenda dei prigionieri di guerra detenuti presso il campo di concentramento di Vetralla durante la Seconda Guerra Mondiale.

L’artista è stato inoltre protagonista, dal 6 all’8 febbraio, di una mostra a Palazzo Zelli (“Il precipitar nell’Oblio della Memoria”) che ha riscontrato un ottimo successo, così come il convegno e la mostra documentaria sul Campo di concentramento di Vetralla anch’essi parte integrante dell’evento “Essere è Ricordare”.

Il tutto nello spirito di una linea culturale che ha voluto ripercorrere momenti che sono stati espressione di una fase della nostra storia, caratterizzando la vita del territorio.

Il convegno di studi ha reso pubblici, con una relazione di Daniele Camilli (Codici), i risultati della ricerca condotta dal Centro per i Diritti del Cittadino e dalla Ventilabro sul Campo di concentramento di Vetralla, così come sulla deportazione degli ebrei della provincia di Viterbo. All’incontro sono intervenuti l’Assessore alla Cultura della Comunità Montana dei Cimini, Orfeo Potenza, il Direttore didattico, Roberto Santoni, il Presidente della Pro Loco, Enrico Pasquinelli, Paolo Antinucci (Il Ventilabro), il Segretario Nazionale di CODICI, Ivano Giacomelli, il Direttore dell’Archivio di Stato, Augusto Goletti, il ricercatore Gianluca di Prospero, il professor Carlo Spartaco Capogreco dell’Università della Calabria e la giornalista Mary Jane Cryan. IL tutto moderato da Roberta de Vito (Il Ventilabro). Rilevanti sia gli interventi di Camilli, che ha ricostruito tutte le vicende del Campo di Vetralla, dal 1942 al 1945, mostrando immagini e documenti inediti e mappe della zona risalenti al XIX secolo, sia quelli di Capogreco, il più importante studioso a livello nazionale delle strutture concentrazionarie del periodo fascista, e della Cryan che ha permesso di ricostruire tutte le vicende successive alla fuga dal Campo Vetrallese dell’inglese Penny.

Nel pomeriggio di sabato, Codici e la Ventilabro, hanno poi donato alla Scuola un piccolo albero d’ulivo simbolo, come ha evidenziato Camilli, di “pace, crescita e responsabilità verso se stessi, gli altri, il territorio e le scelte che si compiono nel corso della propria vita”.

Il tutto durante lo splendido e commuovente incontro “In quelle tenebre” (gli alunni delle classi II e III della Scuola Primaria di Villa S. Giovanni in Tuscia raccontano i bambini della Shoa: foto, lettere, pagine di diario, testimonianze). Organizzato dalla Direzione Didattica Statale di Vetralla, gli alunni hanno raccontato la Shoah attraverso i sogni, le speranze, i giochi e le immagini di bambine e bambini la cui vita deve essere per ognuno di noi memoria quotidiana.

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