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Viterbo - Lettere - Morte di Eluana Englaro - Scrive Roberto Bennati
"Un atto ignobile"
Viterbo - 10 febbraio 2009 - ore 1,30

Riceviamo e pubblichiamo - Qualche giorno fa si è celebrata in Italia la Giornata della Memoria.

Con atto amministrativo, dopo 60 anni, in Italia è stata reintrodotta la pena di morte.

Non sono state usate camere a gas ma un “protocollo” “politicamente corretto”.

Far morire una giovane donna cittadina italiana per fame e per sete è un atto ignobile che non deve cadere sotto silenzio, come ha proposto il presidente della Repubblica Giorgio Napoletano.

La scelta di non firmare un decreto legge, che avrebbe avuto come effetto solo quello di sospendere momentaneamente “l’esecuzione”, è un atto grave e spero che nel suo cuore provi il dolore e la tristezza che sente la gran parte del popolo italiano e che lo renda consapevole che sarebbe atto dovuto quello di dimettersi dal suo incarico in quanto non garante dell’unità nazionale.

Le lobby a sostegno dell’eugenetica e della selezione della razza dopo 60 anni stanno riemergendo sotto forme diverse da quelle del passato.

Se non vogliamo consegnare ai nostri figli una società che disprezza la vita, se non rientra in certi canoni, è necessario che tutti le donne e gli uomini di buona volontà non facciano cadere il silenzio su quanto è accaduto ieri 9 febbraio 2009.

Roberto Bennati

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