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Viterbo - Celleno
Campo rom, il Pdl continua la polemica
Viterbo - 11 febbraio 2009 - ore 1,45

Riceviamo e pubblichiamo - In seguito alla lettera del sindaco, inviata a tutta la cittadinanza, di Celleno cogliamo l’occasione per precisare alcuni elementi contenuti nella missiva che riteniamo estremamente gravi.

Innanzitutto siamo a dir poco sorpresi di avere appreso che il nostro sindaco abbia personalmente inviato ad ogni singolo cittadino del nostro comune una lettera su carta intestata del “Comune di Celleno” contenente osservazioni personali su eventi che di recente hanno coinvolto la persona del sindaco e principalmente riguardanti la vicenda del campo nomadi.

Su tale missiva che, data la formale intestazione, sembra riguardare quantomeno in apparenza un’ordinanza inviata ai cittadini (!) si legge testualmente la smentita categorica del nostro primo cittadino sul fatto di aver avanzato ufficialmente l’ipotesi della costruzione di un campo nomadi sul nostro territorio.

Il sindaco ha parlato di strumentalizzazioni utilizzate “…gonfiando con il falso dichiarazioni che non esistevano e fomentando illazioni non vere e infondate“ inoltre egli precisa che, per ciò che riguarda la vicenda Rom, è stato effettuato un “tentativo scorretto di mettere in difficoltà la maggioranza”.

Ribadiamo con altrettanta convinzione che vari illustri testimoni partecipanti alla riunione in presenza del Prefetto hanno riportato testualmente la volontà del nostro sindaco di proporre il nostro territorio per l’edificazione del campo Rom in questione.

Nessuna strumentalizzazione quindi, ma, precise testimonianze fra cui quella del sindaco di S. Lorenzo Nuovo Gabriela Grassini che in un articolo ribadisce la sua testimonianza ritenendosi oltremodo indignata dall’atteggiamento di smentita con l’accusa, di aver frainteso il linguaggio del nostro sindaco.

La missiva inviata alla cittadinanza contiene ulteriori e gravi affermazioni secondo le quali il nostro sindaco ritiene che ci sia in atto un tentativo di “comprare persone specifiche anche con cariche istituzionali“ affermazione grave e impegnativa riteniamo noi.

Chi sono gli accusati? Chi il compratore? Perché si ritiene di dover inviare alla cittadinanza una lettera intestata “Comune di Celleno“ per dichiarare, senza apportare specifiche prove o nominativi, che “atteggiamenti di stampo mafioso“ sono stati addottati da “persone“ le quali sembra abbiano inviato “lettere anonime ad alcuni cittadini e amministratori, “lettere“ che dicono e non dicono di infamare”..

Se tali gravi atteggiamenti hanno avuto luogo perché non si è proceduto, secondo normale iter, a comunicare ai membri tutti rappresentanti presso il Consiglio Comunale l’esistenza di tale situazione? e le autorità di competenza?

Perché inviare personalmente una lettera intestata contenente (forse) pareri personali, accuse, difese, smentite, senza chiarire presso le opportune sedi e all’insaputa dei membri tutti del Consiglio?

Siamo forse invisibili? non degni del ruolo istituzionale che ci è stato democraticamente affidato dalla cittadinanza? quali sono le ragioni della creazione di questa lettera?

I mancanti riscontri in termini di esposti o di denunzie presso le autorità di competenza e la mancata comunicazione di prove a carico di persone che hanno atteggiamenti di “stampo mafioso”, ci inducono a esprimere qualche dubbio: non è che il Sindaco con questa lettera abbia deciso di iniziare a fare campagna elettorale utilizzando materiale del Comune pur senza francobollo?

Se tali contenuti avessero per scopo una campagna elettorale fuori dai tempi e dalle modalità prescritte dalla legge, tenendo presenti i contenuti aspri e sconvolgenti di tale missiva, ci riserviamo di rivolgerci in primis al nostro sindaco comunicando che le accuse senza referenti andavano comunicate all’intero Consiglio Comunale e che dato l’atteggiamento, che ci ha colti di sorpresa e oltremodo sbalorditi, ci riserviamo di rivolgerci all’autorità giudiziaria per le valutazioni del caso.

D’altra parte in un contesto in cui si dichiara che vi sono persone che “lanciano sassi e nascondono la mano“ e che “lavorano nell’ombra” con “attacchi alle spalle“ ci sentiamo investiti dallo stesso atteggiamento che ci rende profondamente indignati.
Per il Popolo della Libertà
Coordinatore P.L.
Mauro Cappuccini

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