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Civitavecchia - Patrizia Caroana, mamma con due genitori disabili, e la sua odissea per trovare un alloggio fisso
"Dal primo luglio non avrò più una casa"
Viterbo - 11 febbraio 2009 - ore 15,15

Riceviamo e pubblichiamo - Sono una donna di 38 anni, mamma di un bimbo di 6 e vivo una situazione di disagio abitativo che ho più volte fatto presente all’amministrazione attraverso i Servizi Sociali, i media nazionali ma, dopo tante promesse, ancora nessun risultato definitivo.

Purtroppo nella vita è risaputo che chi ha la pancia piena non pensa a quella vuota.

La mia famiglia è composta, oltre che da me e da mio figlio, anche da genitori disabili, con un reddito complessivo che non supera i 10mila euro l’anno e pertanto con l’impossibilità matematica di potermi pagare un affitto anche minimo (magari a trovarlo meno di 600euro mensili).

Mi sono trovata quindi costretta, in questi anni, a traslocare con la mia famiglia da una casa e l’altra, accettando affitti o subaffitti da persone che senza scrupoli hanno approfittato della mia necessità di dare un tetto ai miei familiari.
Tutto questo nella continua speranza di un alloggio definitivo che mi permettesse di sopravvivere dignitosamente, di avere finalmente un tetto sicuro sotto il quale poter disfare una volta per tutte le valigie sempre pronte e far crescere mio figlio senza alcun disagio.

La mia domanda per ottenere una casa popolare è ferma al 2006, dove risulto essere al 19esimo posto in graduatoria con 20 punti (bando speciale per mamme con figli a carico).

Sono stati fatti ulteriori aggiornamenti, l’ultimo dei quali è stato presentato nel giugno del 2008 e ripresentato a ottobre 2008, in quanto i servizi sociali avevano smarrito la pratica come emergenza abitativa.

A ciò va aggiunto anche uno sfratto esecutivo che è stato eseguito nel maggio 2008, e al quale si è rimediato mandando la mia famiglia in un bed and breakfast, con tutti i disagi che tale sistemazione ha comportato in quanto siamo stati messi in una stanza tutti e quattro, con bagno in comune ad altri (immaginate voi le difficoltà per i miei genitori disabili?).

Sembravamo degli accampati che dovevano uscire alle nove di mattina e farvi ritorno alle otto di sera, perché per potermi recare a lavoro, mi trovavo costretta a "parcheggiare" figlio e genitori da qualche parente che preparasse loro un piatto di minestra calda.

Questa non era certo la vita che potevamo fare (se vita la vogliamo chiamare), tra l’altro l’inverno era alle porte.

Ho così ricominciato il mio calvario tra amministrazione e servizi sociali per trovare una soluzione.

Risultato? “Trovi un appartamento in affitto e noi lo pagheremo”.

Trovare un appartamento? Difficile! E se poi il locatore sa che a pagare sarà l’amministrazione comunale, non se ne parla nemmeno.

Poi ho trovato chi mi ha affittato un appartamento, libero temporaneamente, ma è solo una sistemazione tampone che avrà fine il 30 giugno 2009, in quanto in quella data la proprietaria ne dovrà rientrare in possesso per il suo rientro a Civitavecchia.

Le case vuote di proprietà Ater e/o amministrazione comunale ci sono, l’amministrazione lo sa bene.

Inoltre, a mezzo stampa ci fanno sapere che costruiranno 300 alloggi a Torre d’Orlando, ma quando cominciano questi lavori?

E poi sembra ci siano disponibili 12 immobili ex Arsial a Pantano.

Che fanno ci mandano dentro gli amici degli amici o finalmente li assegneranno a chi ne ha diritto?

Sarebbe più utile che l’amministrazione formasse una commissione assegnataria nella quale facci parte anche la Guardia di Finanza e vengano effettuati controlli incrociati patrimoniali degli assegnatari e dei diretti discendenti, mogli, figli e/o ex mogli e mariti che fingono spesso sulla carta separazioni che in realtà non esistono solo per abbassare i redditi.

Ma vi chiedete mai perché spesso molti assegnatari di casa popolare vanno in giro con macchine che costano quanto un appartamento? Se non hanno la possibilità di comprarsi casa, come fanno?

Per quanto tempo ancora noi, gente più debole, onesta, che crede ancora nella giustizia, dobbiamo restare in silenzio a guardare questo scandalo che è spesso permesso dall’Amministrazione che non fa nulla, che non trova soluzioni, che non riapre i bandi e che, secondo me, non assegna per titoli ma per velati favoritismi?

Dal primo luglio non avrò più una casa, ma già da oggi è ricominciato il mio calvario.

Che faccio se l’amministrazione è sorda al mio dramma?

Praticamente devo tirare fuori i muscoli e buttare giù le porte abusivamente come fa spesso gente che non sempre è persona indigente, che poi viene sistemata anche se non ha i titoli? E chi i titoli li ha? Si dovrà vedere di nuovo escluso dall’assegnazione degli all'oggi?

Patrizia Caroana

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