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Viterbo - Testamento biologico - Scrive Valerio De Nardo
"Il diritto a morire con dignità"
Viterbo - 11 febbraio 2009 - ore 10,50

Riceviamo e pubblichiamo
- Caro Carlo, proprio ieri sera sul forum di un sito della mia città di origine avevo lasciato scritto quanto segue:

“Il Senato ha approvato una mozione pdl-udc, che disegna un sistema nel quale la mia volontà di non essere alimentato mediante sondino naso-gastrico, magari dopo 17 anni nei quali non sia stato capace di nutrirmi ed idratarmi da solo, non rileva.

Non so come finirà in parlamento, ma, ad ogni buon conto, vorrei da qualche parte lasciare traccia del fatto che rivendico la mia libertà. La lascio su questo forum e invito tutti voi a fare altrettanto.

Lo scrivente Valerio De Nardo, nato a Catanzaro il 7 maggio 1965, nel pieno delle proprie facoltà mentali, ritenendo di essere nelle condizioni di intendere e di volere e, quindi, di disporre della propria vita, del proprio corpo, dei propri diritti e della propria libertà, dichiara che nel caso in cui si trovasse nelle condizioni definite di "stato vegetativo permanente" rifiuta consapevolmente di essere alimentato e idratato artificialmente. Chiede, quindi, di essere in tal caso lasciato morire secondo natura.

Chiede ai suoi cari di difendere questa volontà e questo diritto.

Roma, 10 febbraio 2009”

Stamane leggendo la tua dichiarazione su Tusciaweb ho pensato che forse ciascuno di noi, semplici individui desiderosi di morire con dignità, dovrebbe rivendicare questo diritto e questa libertà affinché il legislatore non compia scelte che abbiano ingiustamente a limitarli.

Fino a metà degli anni ’60 il modo statisticamente più diffuso, quindi più “normale”, sicuramente più naturale di morire era dovuto alla mancanza di idratazione e alimentazione dei malati non più in grado di farlo da soli.

Spero che il testamento biologico divenga una realtà e dia la possibilità a ciascuno di noi di rifiutare quella condizione che così bene hai descritto nel tuo editoriale.

Con stima,

Valerio De Nardo

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