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Viterbo - Rifondazione punta a un rilancio della sinistra
"Mazzoli lo aspettiamo all'approvazione del bilancio"
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 12 febbraio 2009 - ore 15,30

- Per uscire dalla crisi, svoltare a sinistra. Altre strade non esistono per Rifondazione Comunista, che dopo avere accusato il colpo per lo sbarramento alle Europee, anche nella Tuscia riprende il suo cammino politico.

“Ma non ci siamo messi a piangerci addosso – spiega il segretario Mario Ricci – perché di fronte alla grave crisi economica che stiamo vivendo, c’è bisogno di una sinistra anticapitalista forte, capace di dare risposte alle fasce deboli”.

Risposte che a Viterbo partono dalla Provincia. “Se finora abbiamo scherzato, il prossimo bilancio – anticipa Ricci – sarà un passaggio fondamentale, all’altezza del ruolo che l’ente ricopre. Non di basso profilo o frutto di mediazioni, sullo stile di quelle cui abbiamo assistito fino a pochi giorni fa”. Mazzoli è avvertito.

Intanto alla prossime Europee Rifondazione andrà insieme al Pdci, la sinistra critica, sindacati e chi più ne ha, più ne metta. “Le nostre liste non sono aperte – dice ancora – ma apertissime. Come la nostra sede, che è un luogo di ritrovo, dove ospitiamo da anni l’Arci e corsi organizzati da associazioni”.

Sede che ha visto stamani in conferenza stampa, accanto al segretario, anche l’assessore provinciale Giuseppe Picchiarelli. Seppure per pochi minuti. Un segnale.

Ma Rifondazione non è la sola a riorganizzare le fila della sinistra. Ci sono i fuoriusciti di Vendola, che nella Tuscia si stanno facendo notare. “Non abbiamo subito una scissione – precisa Ricci – perché la gran parte dei sostenitori della seconda mozione sono rimasti con noi. Trovo assurdo che si voglia ricompattare la sinistra, scindendosi”.

Presentandosi, Cinalli e i suoi hanno lanciato proposte, come far anticipare dalla Provincia la cassa integrazione ai lavoratori.

“Non voglio polemizzare – osserva – ma c’è scarsa conoscenza della materia. Se si parla di cassa integrazione ordinaria, già oggi al 90% dei casi, sono le aziende ad anticipare le somme in attesa che siano erogate. Tra l’altro, già lo fa la Regione”.

Insomma, Rifondazione riparte da sinistra e dal basso. Dai bisogni primari. Non a caso, una delle iniziative di queste ultime settimane, è la vendita a Viterbo il sabato del pane a un euro il chilo.

“La scorsa settimana – ricorda Francesco Lombardi – ne abbiamo distribuiti ottanta chili nel giro di due ore”. Un modo per fare propaganda. E’ un segnale. Come la costituzione dei gruppi d’acquisto, attraverso i quali si può ottenere un risparmio del trenta per cento.

Rimboccarsi le maniche è la parola d’ordine. Se non lo fa Rifondazione, chi altri?

“Non c’è opposizione in questo momento – conclude Ricci – perché tanto il Pd quanto Di Pietro, sono allineati su posizioni vicine alla destra e lontane dai bisogni reali della gente”.

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