Riceviamo e pubblichiamo - Sulla Civitavecchia-Orte  tante parole ma i dati parlano chiaro: è stata una delle linee più inutili e costose della storia delle ferrovie italiane.

Vista la situazione pesantissima che i pendolari devono vivere quotidianamente sulla linea Roma-Viterbo (quella che effettivamente serve al nostro territorio) , tutte le iniziative e i pronunciamenti di spesa a favore della Civitavecchia-Orte suonano anacronistici e dimostrano soltanto lo scollamento esistente tra i bisogni della società reale e le scelte fatte da coloro che pensano che lo spreco dei fondi pubblici possa essere ancora un terreno praticabile per ottenere successo e profitti a proprio tornaconto.

Questa ferrovia non è mai servita a niente, sia ai fini del traffico passeggeri, sia a supporto di uno sviluppo industriale e commerciale che mai c'è stato e che oggi sarebbe folle perseguire.

Se una linea di sviluppo va perseguita, essa deve passare tra agricoltura e turismo che sono di quanto concreto abbiamo e quanto realmente possiamo valorizzare.

E' in atto da alcuni anni un' iniziativa voluta dal Comodo (comitato per la mobilità dolce) tesa al riutilizzo delle vecchie ferrovie dismesse al fine di realizzare piste ciclabili o Greenways (percorsi in terra battuta praticabili in bici ed a cavallo).

Anche la Civitavecchia-Orte rientra in questa previsione. 

Un'opera del genere produrrebbe una valorizzazione del territorio agricolo a fini turistici con una spesa e tempi di realizzazione ragionevoli, mentre le risorse finanziarie destinate ai trasporti verrebbero a concentrarsi su quanto realmente serve: un efficiente collegamento ferroviario con la capitale.

Roberto Francocci