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Viterbo - Tuscania - Riconversione di un capannone in supermarket - I dubbi di La Rosa per l'Italia
Supermercato sulla Tarquiniese, occorre fare chiarezza
Viterbo - 13 febbraio 2009 - ore 17,00

- “Riteniamo assolutamente necessario verificare quanto sta accadendo sulla strada Tarquiniese, uscendo da Tuscania, dove ci risulta che un capannone realizzato in una zona in cui il vigente Prg prevede insediamenti artigianali e industriali, starebbe per essere riconvertito a supermercato”.

A mettere in guardia su una possibile violazioni delle norme urbanistiche, con effetti sul tessuto commerciale della città, è il circolo della Rosa per l’Italia di Tuscania.

“L’area in cui è stato costruito il capannone è indicata dal Prg come zona D1, ovvero zona di completamento destinata a insediamenti industriali e artigianali – prosegue la nota – le uniche attività consentite in quella superficie, dunque, sono quelle legate a tale destinazione.
La legge regionale consente delle deroghe, ma sempre per attività legate alla destinazione originaria, e comunque per depositi e magazzini non di vendita.

Viceversa, attraverso una discutibile interpretazione estensiva di tale opportunità, l’ufficio tecnico del Comune avrebbe rilasciato una concessione per la realizzazione, all’interno del capannone, di un centro commerciale aperto al pubblico.
A nostro avviso, però, questa autorizzazione costituisce una palese illegittimità, in quanto per autorizzare una attività del genere, in quella zona, servirebbe una variazione al Prg, con la trasformazione dell’area in zona F, ovvero con vocazione a servizi.

Un'altra anomalia, anche se forse di minore entità, riguarderebbe, inoltre, la superficie che per legge deve essere riservata ai parcheggi, che sarebbe insufficiente. Pure in questo caso si sarebbe ricorsi a un artificio sulla cui legittimità è lecito nutrire più di un dubbio.

Riteniamo, a questo punto, che sulla vicenda debba essere fatta rapidamente chiarezza, anche a tutela e a garanzia delle strutture commerciali esistenti, e di coloro che, nel rispetto delle regole, hanno scelto di avviare e stanno gestendo attività al dettaglio, per altro in una fase economica certamente non favorevole” conclude la nota del circolo della Rosa per l’Italia.

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