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Viterbo - Liti civili, commerciali, condominiali - Stefano Stefanini illustra i vantaggi della conciliazione
Semplicità, economicità, rapidità, riservatezza
Viterbo - 13 febbraio 2009 - ore 17,30

Riceviamo e pubblichiamo - Occorre diffondere tra i cittadini la cultura della “conciliazione”.

Mi riferisco alla recente conclusione bonaria presso il tribunale di Viterbo della causa incentrata su una lite condominiale, nel cui ambito le parti non si erano neppure parlate.

Colgo l’occasione per sottoporre ai lettori alcune riflessioni sull’utilità dei cosiddetti strumenti alternativi alla giustizia per la soluzione delle controversie.

La conciliazione per le liti civili, commerciali e per i così detti diritti dei consumatori, oltre all’arbitrato per le imprese, rappresentano la migliore soluzione alla litigiosità così detta minore, e alle lungaggini procedurali, che pregiudica spesso la vita sociale, decongestionando la giustizia civile e in parte anche quella penale.

Evitare, per quanto possibile, il processo, è utile e vantaggioso per chi litiga e per il sistema della giustizia italiano.

Il tentativo di conciliazione – inserito inizialmente nel nostro ordinamento nell’agile precesso del lavoro e poi esteso alle altre materie civilistiche – “deve” essere obbligatoriamente esperito tra le parti con l’assistenza “convinta” del giudice e degli avvocati, ma vorrei ricordare che è una pratica di risoluzione alternativa e direi integrativa delle controversie tra privati, tra consumatori e imprese, e tra imprese.

Liti condominiali, ma anche familiari – con la mediazione familiare - quella interetnica e la mediazione culturale, per un’adeguata integrazione sociologica di cittadini e lavoratori che accettano le leggi del paese ospitante, oltre ai conflitti nei rapporti tra imprese, nel commercio, ma anche nelle controversie del lavoro, quelle di prevenzione dei conflitti collettivi, ove la rapidità delle soluzioni è un valore – che definirei di rilevanza costituzionale – per le istituzioni e per cittadino che vuole riacquisire fiducia nel sistema “legale” italiano.

La cultura giuridica romana sottolineava il valore fondamentale della giustizia rapida e vicina al cittadino, ovviamente per accertamenti che non comportino particolari esigenze probatorie o complessità nell’accertamento dei diritti o nella ricostruzione del fatto.

Le caratteristiche principali della conciliazioneo strumento - sempre più incentivato da disposizioni di legge e azioni di governo - evidenziano i motivi della costante crescita del ricorso alla conciliazione da parte delle imprese e dei consumatori:

- La semplicità: nessuna formalità nella procedura;
- l'economicità: costi fissi e predeterminati;
- la rapidità: i 30 giorni di durata media della procedura;
- la volontarietà: ricorrere o aderire alla conciliazione è una libera scelta;
- la riservatezza: fatti e informazioni che emergono non possono essere divulgati né utilizzati al di fuori della procedura.

Sono solo alcuni dei vantaggi di questa procedura.

In particolare, occorre ispirare negli operatori economici in materia di sub-forniture, turismo organizzato, utenze energetiche, rapporti societari, ma anche nel campo dei rapporti di lavoro e nei consumatori una “cultura della conciliazione” come soluzione preventiva al ricorso alla giustizia.

Sono convinto che un’adeguata diffusione di una cultura della conciliazione porterà alla creazione di opportunità negoziali delle controversie per un tessuto economico-sociale troppo spesso orientato alla sterile conflittualità, contraria ai migliori principi ispiratori del mercato, della società e, soprattutto, della nostra costituzione economica repubblicana.

Stefano Stefanini
Conciliatore presso la Camera di commercio di Viterbo

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