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Viterbo - Civita Castellana - Biologico - Da due anni senza incentivi comunitari
Aziende agricole a rischio chiusura
Viterbo - 13 febbraio 2009 - ore 11,20

Riceviamo e pubblichiamo
- Gli agricoltori della Coldiretti di Civita Castellana lamentano una situazione che ormai è divenuta insostenibile.

Si tratta, in particolare, delle aziende agricole che hanno aderito al metodo di coltivazione biologico, metodo incentivato dalla Comunità Europea con appositi incentivi volti a colmare la diminuzione di produzione e quindi di reddito che esso inevitabilmente comporta.

L'agricoltore biologico infatti si impegna, pena sanzioni molto severe, a produrre facendo a meno dei mezzi tecnici moderni messi a disposizione dall'industria chimica per la nutrizione e la difesa antiparassitaria delle piante.

Ciò comporta inevitabilmente una minore produzione ed un maggior rischio di perdita di parti, anche rilevanti, della produzione stessa a causa delle varie patologie che insidiano le culture agrarie.

Gli incentivi comunitari vengono erogati dalla Regione Lazio, la quale, dopo aver accertato la regolarità di tutta una serie di adempimenti veramente onerosi, provvede al pagamento di quanto dovuto.

Ebbene, sono oramai due anni che agli agricoltori biologici non arriva più nulla; questo senza alcun giustificato motivo.

Questo fatto, se non avverrà nulla di nuovo entro breve tempo, porterà alla chiusura della maggior parte delle aziende biologiche. Si badi bene, gli agricoltori qui non si chiedono aiuti o provvidenza; si chiede semplicemente quanto spetta a queste ziende agricole che hanno sottoscritto con la Regione un contratto che impegna l'agricoltore a produrre seguendo il disciplinare messo a punto dalla Regione stessa a fronte di un compenso per la diminuzione di reddito che questo inevitabilmente comporta.

Le aziende biologiche, giunte oramai al limite della sopportazione, chiedono di porre fine a questa situazione.

Danilo Capati presidente Coldiretti di Civita Castellana

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