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Viterbo - Asl - La Fiasl scrive a Marrazzo
Mancanza di posti letto, un problema serio
Viterbo - 16 febbraio 2009 - ore 10,10

Riceviamo e pubblichiamo
- All’ennesima protesta per la mancanza dei posti letto nelle strutture sanitarie della Regione Lazio, si è aggiunta quella dei medici del Dea, inducendo la scrivente organizzazione sindacale a richiamare ancora una volta l’attenzione della pubblica opinione su questo grave problema.

Ad oggi, purtroppo, non ci sembra che il tanto decantato “piano di rientro”, con i suoi freddi numeri, abbia portato vantaggi, anzi, con l’aumento dei ticket e dei pazienti costretti al ricovero sulle barelle e sui “letti bis” nei corridoi, si è conclamata una situazione di vero disagio per quei cittadini costretti alle cure sanitarie.

E’ del tutto evidente che la situazione del SSR resta semplicemente disastrosa, nonostante siano trascorsi molti anni dall’amministrazione Badaloni, anche perché è stato realizzato veramente poco per risolvere le maggiori criticità che interessano la nostra Regione e bene avrebbe fatto Marrazzo a concertare un nuovo “PSR” con tutti i soggetti capaci di valutare i fattori e le esigenze delle varie province, tenendo conto, comunque, del vistoso deficit economico che, nel corso degli anni, via via è diventato sempre più pesante.

Allora, è giunto il momento di esternare alcune considerazioni: intanto, non è affatto risolutivo il provvedimento di riduzione dei posti letto per acuti a vantaggio dei ricoveri in RSA, poiché, con tale espediente, non si esaurisce il bisogno di salute.

Il paziente che arriva in “pronto soccorso” ha necessità di assistenza ospedaliera e non di RSA, anche perché, spesso, molti malati provengono proprio da questo tipo di struttura. Inoltre, sembra che solo nella nostra provincia la ASL abbia previsto il servizio di “guardia medica attiva” nelle RSA, vendendo prestazioni, nell’intento forse di dare più sicurezza e maggiore assistenza, ma ciò non si realizza poiché il medico, normalmente, si limita a chiamare il “118”, vanificando il vantaggio di interagire con il medico di base e, così, evitare il più possibile che l’anziano sia inserito nella girandola “paziente-118-pronto soccorso-ricovero-medico-RSA”.

Ancor più grave si presenta la situazione laddove il medico di RSA non interagisce nemmeno con il “118”, con tutte le conseguenze immaginabili.

Tornando ai “posti letto”, bene hanno fatto gli operatori del “pronto soccorso” del P.O. di Montefiascone a battersi per la “non chiusura” dello stesso Servizio, avvalendosi del supporto politico e sindacale, in quanto, proprio l’ospedale di Montefiascone, confermato dai dati statistici, ha risparmiato a Belcolle circa 10.000 prestazioni di tutti i codici, anche rossi. Stando così le cose, Presidente, è facile immaginare che la migrazione dei pazienti verso altre Regioni aumenterà, poiché all’aumentare della domanda deve necessariamente organizzarsi una corretta “risposta” ma, al contrario, con quanto si sta decidendo attraverso il “piano di rientro”, siamo lontani anni luce dal risolvere l’emergenza più volte segnalata.

Pertanto, resta ragionevole il controllo dei DRG e il perseguire talune economie di gestione ma non vorremmo che si adottasse una confusa e impopolare azione di rigore nei confronti dei più deboli, dei malati e dei cittadini che continuano a soffrire una “pianificazione sanitaria” del tutto punitiva nei loro confronti e che ha determinato da una parte l’aumento della tassazione e, dall’altra, la riduzione di prestazioni sanitarie che, ad ogni modo, restano necessarie ed indispensabili per un livello assistenziale degno di un Paese civile. IL SEGRETARIO AZIENDALE

Il segretario aziendale Fials Paolo Venanzi

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