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Viterbo - Madre e figlia segregate in casa - Interviene l'assessore ai Servizi sociali Sabatini
Tutta colpa dell'Ater
Viterbo - 17 febbraio 2009 - ore 1,00

L'assessore Daniele Sabatini in casa Innocenti
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- “Nessuno ha dormito”. L'assessore ai Servizi sociali Daniele Sabatini non ha problemi nell'affermare che nella tragica vicenda dalla famiglia Innocenzi lui ha fatto quanto poteva.

Dopo l'allarme lanciato ieri, che ha portato alla ribalta la situazione in cui vive da anni la famiglia Innocenti, gli amministratori del Comune e dell'Ater hanno ripreso a occuparsi della vicenda.

Dal 2007, infatti, come denunciato da Sonja Innocenti, sua a madre Giovannina di 73 anni e sua sorella Simona, di 33 anni disabile, sono costrette a vivere in una casa al terzo piano in via Santa Rita 4. Abitazione di proprietà dell'Ater. Più volte hanno chiesto un'altra casa, che sia più agevole e comoda.

“Il mio assessorato – spiega Sabatini – non è mai fuggito dalle responsabilità e gli atti ufficiali lo dimostrano. Ci siamo impegnati per risolvere questo problema che resta gravissimo”.

Ieri il sindaco e il presidente dell'Ater hanno incontrato la signora Innocenti e hanno preso diversi impegni.

“Da tempo ritengo che la miglior soluzione sia quella di cambiare destinazione d'uso all'immobile che aveva individuato la signora Innocenti – continua Sabatini -, ma l'Ater ha sempre risposto che non era possibile.

Ora è stato occupato abusivamente. Dobbiamo quindi cercare soluzioni alternative. Nel frattempo continueremo a fare pressing all'Ater anche perché finché non c'è disponibilità di alloggi il Comune può fare veramente poco”.

E la famiglia Innocenti aspetta.

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