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Viterbo - Acquapendente - Sarcastico intervento del Pdl
Il sindaco dimentica la Giornata del ricordo
Viterbo - 18 febbraio 2009 - ore 3,30

Acquapendente
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Riceviamo e pobblichiamo - Siamo su scherzi a parte? Si stanno chiedendo molti cittadini! La risposta invece è reale: Siamo ad Acquapendente!

Per il secondo anno consecutivo l’Amministrazione comunale di Acquapendente si è scordata… anzi ha evitato di celebrare, il 10 febbraio, “Il giorno del ricordo” degli esuli e delle foibe in Italia.

Oramai non ci stupisce più niente in una città dove non si vuole il simbolo del Crocifisso nell’aula Consiliare (però nessuno della maggioranza ha il coraggio morale di alzare la mano per votare contro in un ordine del giorno specifico).

Una città che ha negato il tributo onorifico ai militari italiani caduti a Nassiriya (però il sindaco non ha il coraggio di rispondere ufficialmente con un rifiuto alla nostra richiesta scritta in merito).

Una città che il 20 gennaio dell’anno scorso non ha ricordato il trentennale della morte dell’eroe aquesiano Fausto Dionisi, ucciso dai Comunisti rivoluzionari dell’associazione terroristica di Prima Linea, mentre il sindaco di Firenze e il presidente della Regione Toscana lo facevano.

Incredibilmente, dopo appena tre giorni, il 13 febbraio, eccoti l’Amministrazione comunale patrocinare una manifestazione a sostegno della “Giornata Internazionale del Risparmio Energetico”.

No, non è uno scherzo, l’Amministrazione Comunale non ha celebrato una festa ufficiale della Repubblica Italiana quale è la “Giornata del Ricordo” e dopo qualche giorno ha solennizzato la “Giornata Internazionale del Risparmio Energetico”. Siamo su scherzi a parte? No, siamo ad Acquapendente.

Il gruppo consiliare e il coordinamento Comunale FI- Pdl, con i consiglieri comunali: Rappoli, Buzzico, Casali; non dimentica e commemora le almeno diecimila persone, negli anni drammatici a cavallo del 1945, sono state torturate e uccise a Trieste e nell'Istria controllata dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito.

In gran parte, furono gettate (molte ancora vive) dentro le voragini naturali disseminate sull'altopiano del Carso chiamate foibe.

A contrario dell’Amministrazione aquesiana, dobbiamo far conoscere questa tragedia italiana a chi non ne ha mai sentito parlare, a chi sui libri di scuola non ha trovato il capitolo "foibe", a chi non ha mai avuto risposte alla domanda: Cosa sono le foibe?

Vogliamo ricordare, a chi già conosce la storia delle foibe, ai figli e ai nipoti di chi dalle terre d'Istria e di Dalmazia è dovuto fuggire, cacciato dalla furia slavo-comunista.

Dobbiamo far capire perché, a guerra ormai finita, migliaia di persone, colpevoli di essere solo italiani hanno perso la vita per mano di partigiani comunisti e perché, per tutto questo tempo, la storia d'Italia è stata parzialmente cancellata.
Noi vogliamo raccontare, ricordare e capire.

Gruppo Consiliare e Coordinamento Pdl Acquapendente.

Maria Dolores Rappoli.
Giuseppe Bazzico.
Giuseppe Casali.
Maria Margherita Bucci.

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