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Viterbo - Venerdì 20 febbraio
Lezione su futurismo e cucina
Viterbo - 18 febbraio 2009 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo - Era il 20 febbraio 1909 quando sull’edizione parigina de Le Figaro usciva il Manifesto del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti. Iniziava così la vita dell’ultimo movimento artistico-letterario italiano di respiro mondiale in cui le teorie del Futurismo venivano illustrate in tutta la loro completezza e dirompenza. Viene annunciata una rivoluzione totale della forma come reazione vitale alla crisi profonda che si era sviluppata nell’epoca.

E’ importante sapere che i futuristi si sono occupati anche della gastronomia e non poteva essere altrimenti dal momento che il loro progetto di rivoluzione antipassatista era globale, riguardava ogni aspetto della società, ogni comportamento dell’individuo e quindi non potevano trascurare l’uomo nell’atto del mangiare, del nutrirsi, dello scegliere un determinato cibo e di come stare a tavola.

Già nel 1913 nascevano nuovi approcci nell’arte del cucinare ma la Grande Guerra e le problematiche degli anni seguenti congelarono queste nuove ideologie. Bisognerà giungere al 28 dicembre 1930 per la pubblicazione sulla Gazzetta del Popolo di Torino de “Il Manifesto della Cucina Futurista” e, due anni dopo, del primo libro intitolato “La Cucina Futurista” a firma di Marinetti e Fillia. Nell’esordio già viene dichiarata la rivoluzione del Manifesto: “Il Futurismo italiano affronta ancora l’impopolarità con un programma di rinnovamento totale della cucina”.

E già il primo paragrafo è dedicato ad una clamorosa provocazione: “Contro la pastasciutta”. Essa, secondo i Futuristi, è una assurda religione gastronomica italiana, un alimento difficilmente digeribile, che appesantisce e assonna causando negli uomini fiacchezza, pessimismo e inattività non adatta quindi ad una razza che vuole farsi più forte mentre è patriottico favorire in sostituzione il riso anche per liberare l’Italia dal costoso grano straniero.

Il Club Enogastronomico Viterbese, probabilmente unico in Italia, non poteva mancare a questo appuntamento, nello stesso giorno della nascita del Futurismo, per degustare, in una conviviale appositamente studiata, i piatti illustrati dal Marinetti e dai suoi aerocolleghi. Nella vasta gamma di ricette presentate nel libro, che a prima vista potrebbero avere una parvenza di stravaganza, sono stati estrapolati alcuni recipi quali l’antipasto intuitivo e le uova divorziate e a seguire il risotto trinacria e il famoso carneplastico con l’insalata mediterranea concludendo con la fragolamammella il tutto accompagnato da pane nero, gallette di riso e sensazioni tattili per un miglior piacere nella degustazione.

Venerdì 20 febbraio alle ore 20,15 presso il Ristorante La Zaffera a Viterbo la Professoressa Maria Teresa Umbertini, già Preside del Liceo Classico, terrà una relazione sul Futurismo e sui suoi molteplici aspetti culturali e artistici e successivamente si assaggeranno questi piatti antipassatisti con i necessari chiarimenti per entrare nell’apposito clima.

Aldo Quadrani

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