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Viterbo - Lo afferma in una esplosiva intervista il presidente della società Pierre di Toro
Lettera minatoria, nel mirino il cda della Francigena
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 18 febbraio 2009 - ore 4,30

Pierre Di Toro
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- La lettera minatoria è indirizzata alla dipendente della Francigena, ma il destinatario potrebbe essere un altro. Il consiglio d’amministrazione della società comunale.

Un’ipotesi, forse qualcosa in più. Ad avanzarla è il presidente Francigena Pierre Di Toro. Professore universitario, un tecnico chiamato da pochi mesi insieme agli altri consiglieri per portare avanti la gestione, dopo che il caso partecipate è esploso a palazzo dei Priori.

Finora ha lavorato nel silenzio, ma le minacce a una “sua” dipendente gli hanno imposto d’uscire dal suo ufficio. Per spiegare alcune strane coincidente.

Questa lettera è stata una vigliaccata. Credo – dice Di Toro – che le minacce fossero rivolte a noi, passando dall’anello più debole della catena, una dipendente. Le si chiede di fermarsi per due mesi. C’è scritto che all’epoca io, non ci sarò più. Guarda caso circolano da qualche settimana voci che vogliono il cda dimissionario ad aprile.

Ma che io sappia, le dimissioni si danno spontaneamente. E non è nostra intenzione.

Si allude a qualcosa che accadrà? Vogliono fare pressione?”.

E’ notte fonda. Difficile capire chi può essere il mittente. Ipotesi tante. Perché nel loro lavoro, il cda qualche inimicizia, per forza di cose se le sono presa.

Il nostro compito è tecnico – precisa Di Toro – ci limitiamo ad applicare le norme. Se pensiamo che ci possa essere un danno patrimoniale per Francigena, procediamo segnalandolo, se il Comune nostro socio fa richiesta di documenti, li forniamo. Sono passaggi obbligati. Se ci sono contratti che generano costi, non li rinnoviamo automaticamente alla scadenza, ma attraverso gare, procedure selettive o chiedendo più preventivi.

Abbiamo il compito di contenere le spese. Per questo abbiamo cambiato diversi fornitori, avvalendoci d’assistenza legale.

Poi abbiamo cercato di capire la provenienza del personale, per comprendere come si è arrivati a certe stratificazioni di livello”. Tutto in nome della trasparenza.

“Francigena è una società pubblica. Non posso esimermi dal recuperare anche un solo euro. Per questo abbiamo diverse controversie legali, che vorremmo non avere”, afferma Di Toro.

Ma se la lettera aveva il doppio intento di bloccare il lavoro del cda e la raccolta d’informazioni da consegnare alla commissione consigliare, ha doppiamente fallito.

Noi andiamo avanti – conclude Di Toro – e se finora c’era solo una copia dei file, ora ne abbiamo fatte diverse e non c’è più un solo responsabile nella conservazione”.

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