Riceviamo e pubblichiamo - La superficialità e l’approssimazione che caratterizza l’operato dell’amministrazione De Luca continua a produrre guasti nella vita amministrativa locale.

Sono mesi che il sindaco e la sua maggioranza sostengono la necessità di revocare l’appalto per il servizio di tesoreria comunale alla Banca di Credito Cooperativo, che sarebbe scaduto il 31 dicembre 2010, poiché, a loro dire, l’indizione di una nuova gara e il possibile interessamento di non meglio precisati gruppi bancari del nord Italia avrebbero consentito di ridurre il tasso di interesse sull’anticipazione di cassa, con un notevole beneficio per le casse comunali.

Siamo stati tra coloro che hanno contestato, fin dall’inizio, questa operazione, perché condotta in modo superficiale e confuso.

Questa è la ragione per la quale in consiglio comunale votammo contro, mentre l’intera maggioranza approvò l’operazione.

Purtroppo, l’esito della gara ci ha dato ragione.

Il tasso di interesse sull’anticipazione di cassa è stato triplicato, con buona pace della propaganda con la quale il sindaco aveva promesso una riduzione.

Quel che colpisce in questa vicenda è l’assoluta superficialità con la quale vengono affrontate questioni serie per la vita locale.

E ora mentre il Comune si trova nella necessità di far fronte all’improvvisa e non prevista “uscita”, la maggioranza si affanna a ricercare nuove entrate pensando di introdurre parcheggi a pagamento sull’intero territorio comunale (se ne discuterà nel prossimo consiglio).

Vorremmo sottolineare come ancora una volta l’avventurismo che caratterizza la giunta De Luca viene scaricato sui cittadini, ai quali si pensa di far pagare il prezzo di scelte irresponsabili e fallimentari.

Spesso De Luca ama paragonare il Comune a un’azienda, sottolineando, in tal modo, la necessità di recuperare efficacia e soprattutto efficienza.

Cosa sarebbe successo in un’azienda privata se il management avesse compiuto scelte così avventate?

Forse sarebbe stato cacciato, noi ci limitiamo, come abbiamo fatto anche i n consiglio, a chiedere un atto di responsabilità verso il paese: le dimissioni.

Giancarlo Torricelli
Luciano Marchetti