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Viterbo - Mezzetti bacchetta Mazzoli & c.
Mano politicismo e più fatti
Viterbo - 19 febbraio 2009 - ore 1,30

Riceviamo e pubblichiamo -La vicenda del tentativo di allargamento della maggioranza a Palazzo Gentili ha destato in me, come in tanti altri, una enorme perplessità.

Una spirale politicista ha assorbito in sé tempo e energie, mentre intorno un mondo intero pare crollare ed anche la Tuscia è stretta da difficoltà sempre più forti.

Non si è capito quale potesse essere il terreno programmatico sul quale allargare la maggioranza, quali le cose da fare, quali quelle, magari, da rimandare.

Oggi, chiusa quella fase (o almeno così pare), vorrei chiedere ai miei colleghi del Consiglio Provinciale se non ritengano opportuno, tra le tante cose concrete da fare, chiedere conto al presidente Mazzoli e alla sua giunta delle risorse attribuite già da tre anni dalla Regione Lazio alla Provincia per la realizzazione di uno studio di fattibilità sull’interramento della ferrovia nel tratto urbano di Viterbo e per la variante stradale al centro abitato di Grotte S. Stefano.

Seicentomila euro per l’uno, duemilioni e duecentocinquantamila per l’altra.

Per lo studio di fattibilità in tre anni non è stata bandita una gara, né aperto un tavolo di confronto con il Comune di Viterbo e con le Ferrovie dello Stato. In sostanza non è stato fatto nulla per un’opera in grado di cambiare il volto del capoluogo, ricucendone il tessuto urbano e ristrutturandone in funzione del suo sviluppo la rete di collegamento.

Il contributo concesso dalla Regione, ovviamente, può aiutare solamente a definire il quadro delle opzioni per la realizzabilità tecnica, finanziaria e giuridica delle opere, ma senza salire il primo gradino non si può percorrere una scala. Ritengo doveroso, come consigliere comunale di questa città, fare di tutto perché questa opportunità non venga fatta sfumare, come invece appare sempre più probabile.

E’ inutile parlare dello sviluppo infrastrutturale della Tuscia e del ruolo centrale della “cura del ferro” se non si è in grado nemmeno di spendere quelle poche risorse che si hanno a disposizione per somministrarla al territorio.

Per la variante di Grotte, invece, un anno fa fu sbandierato il progetto definitivo, promesso l’inizio dei lavori a settembre scorso per finirli nel corso di quest’anno. Nulla di tutto ciò è apparso all’orizzonte. Eppure si tratta di un’opera che potrebbe dare respiro al centro della frazione e rendere più fluido il traffico, a partire da quello dei mezzi pesanti.

Se si mettesse da parte la polemica politica e ci si assumesse gli oneri che l’amministrazione locale impone a ciascuno, forse si risolverebbe qualche problema o si aprirebbe qualche nuova possibilità di sviluppo.

Senza spirito polemico, dunque, ma con una sincera preoccupazione, non posso quindi sottacere come occasioni importanti per il capoluogo rischino di sfumare in una inerzia ingiustificabile. Mi pare doveroso lanciare questo allarme.

Enrico Mezzetti
La Sinistra, l’Arcobaleno

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