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Viterbo - Vetralla - Maestro unico e riduzione dell'orario di insegnamento - L'assessore Mancini fissa un incontro, il 21 febbraio
"Decreto Gelmini, la scuola dà i numeri"
Viterbo - 20 febbraio 2009 - ore 12,15

- Un'iniziativa per discutere sul futuro della scuola, più precisamente su quanto contenuto nell’articolo 4 del decreto Gelmini, quello sul maestro unico che prevede anche la riduzione dell’orario di insegnamento a 24 ore settimanali.

A proporlo Luca Mancini, assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Vetralla, che ha messo l’incontro in calendario per il 21 febbraio, alle 16.30, presso la biblioteca comunale, in via Brugiotti.

27, 30 o 40 ore è il tempo scuola che i genitori degli alunni frequentanti le scuole da quella dell’infanzia a quella secondaria dovranno decidere, entro il 28 febbraio, di far trascorrere ai propri figli.

Questo in base a quanto previsto dalla riforma Gelmini, sul cui decreto viene anche specificato che nei regolamenti scolastici venga tenuto conto delle esigenze correlate alla domanda delle famiglie nel caso decidessero una più ampia articolazione del tempo – scuola.

Una empasse, quella che si trovano ad affrontare gli istituti scolastici, alla quale l’assessore Mancini insieme a Roberto Santoni e Diana Cesarin, rispettivamente dirigente scolastico del circolo didattico di Vetralla e segretario nazionale del Movimento di Cooperazione Educativa, cercheranno di dare una soluzione.

Obiettivo dell’incontro dibattito, quello di “intraprendere una scelta che non danneggi i nostri ragazzi” osserva Mancini, il quale non si esime dall’esprimere forte preoccupazione per il contenuto del decreto.

Perplessità, l’assessore alla Pubblica Istruzione, la esprime anche sull’ “istituzione di classi con un tempo scuola di base di 24 ore, che ritengo – sottolinea - personalmente insufficiente a garantire una proposta adeguata alla formazione dei ragazzi per quanto riguarda i ritmi di apprendimento di ciascuno, in una società attuale competitiva, basata sulla tecnologia e sulla conoscenza”.

“Stando a quanto previsto dal decreto – afferma Mancini -, sembra chiaro che la riduzione dell’orario scolastico a 24 ore settimanali consta di un'essenzializzazione e rivisitazione del curricolo scolastico col rischio ulteriore che la stessa essenzializzazione si traduca nella riduzione minimale dei contenuti.

Le ulteriori opzioni previste, quindi le 27, 30 o 40 ore settimanali pur non essendo curriculari dovranno, interpretando il decreto, venire riscattate da una lettura aggiuntiva, essere accompagnate da proposte formative presentate dalla scuola stessa per consentire alle famiglie una scelta consapevole e attenta non solo alle esigenze del ragazzo ma anche a quelle formative del nucleo familiare”.

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