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Viterbo - E' la richiesta del consigliere del Pd Guancini
"Bollette idriche, via la tassa per la depurazione dove il servizio non c’è"
Viterbo - 21 febbraio 2009 - ore 12,30

- Bollette idriche, rimborsare la quota per il servizio di depurazione dove non è attivo.

Ovvero nelle frazioni.

E’ la richiesta contenuta nell’interrogazione che il consigliere comunale del Pd, Francesco Gancini, ha presentato ieri in consiglio comunale.

Di seguito il testo dell’interrogazione

“Con sentenza della Corte costituzionale numero 335/2008 pubblicata in data 10/10/2008 è stata stabilita l’incostituzionalità del pagamento dei canoni di depurazione, inseriti nelle bollette idriche inviate dalla Talete (ex Robur), in assenza del servizio di depurazione delle acque.

Constatato che nella città di Viterbo soltanto le frazioni di Grotte Santo Stefano, Fastello, Sant’Angelo e Roccalvecce non sono servite da impianti di depurazione e che gli utenti di queste frazioni pagano da anni canoni non dovuti,

con la presente si chiede, per le frazioni ove non esiste il servizio di depurazione della acque, l’immediata cessazione della tassa ed il rimborso delle somme pagate ingiustificatamente negli ultimi anni, a prescindere dal ricorso che ogni singolo utente dovesse effettuare per ottenere quanto dovuto.

Capisco, sindaco, le difficoltà economiche in cui versa la Talete, difficoltà espresse dal suo presidente nelle pagine della stampa locale, ma sinceramente mi stanno più a cuore le difficoltà delle famiglie che a stento arrivano a fine mese.

Pertanto, la invito a farsi carico di questa mia interrogazione per tutelare gli interessi di quei cittadini che sono stati indebitamente tassati ed ai quali spetta un giusto rimborso”.

Francesco Guancini Consigliere comunale Pd

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