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Viterbo - Francesco Serra (Pd) interroga
Museo civico, a quattro anni dal crollo tutto fermo
Viterbo - 23 febbraio 2009 - ore 9,50

Il crollo al Museo Civico
- Museo civico di Viterbo: il crollo quattro anni fa ma la situazione non è ancora risolta.

E’ l’argomento dell’interrogazione presentata dal consigliere comunale del Pd, Francesco Serra.

Il testo

“La presente per sottolineare che sono quattro anni fa (era il 25 maggio 2005) parte del fabbricato ex- convento Santa Maria della Verità – adibito a Museo Civico – crollava. Fortunatamente, danni a cose e persone furono circoscritti. A distanza di un’ora o due dall’evento infatti era programmata una manifestazione sponsorizzata dalla Presidenza del consiglio comunale. Tant’è che alcuni amministratori si trovavano già nelle immediate adiacenze.

Nondimeno, vi furono terzi danneggiati nella persona ed in alcune proprietà immobiliari e mobiliari. A fronte dell’instaurarsi dell’azione risarcitoria da parte di tali terzi verso la compagnia assicuratrice del Comune, emerse il diniego della stessa a corrispondere.

Tale diniego fu allora motivato con la circostanza che l’evento mancava dei requisiti di accidentalità, sulla base dei risultati di una Ctu disposta dal Tribunale. In sostanza tale consulenza – instauratasi a seguito di un procedimento penale aperto, volto ad accertare eventuali responsabilità – concludeva che i tecnici comunali avessero sottovalutato segnali premonitori, a detta della stessa opportunamente e tempestivamente segnalati dagli addetti al Museo, e che tale sottovalutazione e la conseguente omissione di interventi adeguati potessero essere – direttamente o indirettamente – causa in qualche modo dell’evento in questione.

La questione è stata già oggetto di precedenti interrogazioni nella passata consiliatura, volte in prima istanza a chiamare in causa l’Amministrazione verso i terzi danneggiati, che a distanza di oltre due anni dall’evento non erano stati ancora risarciti. L’amministrazione prese impegni per una iniziativa adeguata, ancorché provvisoria e con riserva di rivalsa in attesa del dipanarsi della questione.

Sinteticamente riepilogata la questione, si interroga per: sapere se tale impegno nei confronti del terzi danneggiati è stato mantenuto ed in che modo; avere un aggiornamento circa l’evoluzione della vicenda ed in particolare riguardo – nei limiti di quanto a conoscenza e divulgabile da parte dell’amministrazione – il procedimento in ordine all’accertamento delle responsabilità; se l’Amministrazione ha mai disposto approfondimenti e verifiche di natura amministrativa a riguardo di tale evento ed, eventualmente, a quali esiti sono pervenute.

Se è imputabile eventualmente alla pendenza di tale procedimento il fatto che – oltre alle misure di messa in sicurezza – non sono state avviate opere di recupero della parte crollata; se esistono progetti, finanziamenti, in ordine al parziale e/o completo recupero della struttura, verificato che nella restante parte agibile più che una esposizione si configura un accumulo di opere ed oggetti in dotazione allo stesso Museo, e che parte, invece, non è esponibile.

La funzione museale è gravemente compromessa. A riguardo chiedo anche di sapere se corrisponde al vero che le opere di Sebastiano del Piombo non sono attualmente disponibili in quanto oggetto di un restauro, necessario dopo l’ esposizione a Roma e successivamente a Berlino.

Chiedo poi di sapere: se è ancora intendimento di questa Amministrazione l’ipotizzato trasferimento della struttura museale nei locali dell’ex-tribunale in piazza Fontana Grande, considerato che la struttura dell’ex-convento di Santa Maria della Verità fu oggetto di un cospicuo intervento ad hoc in tempi non lontani ( inaugurato in pompa magna alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica ) e cioè nel 1994.

Se appare congruo ed utile dismettere una struttura (ancorché bisognosa di interventi di ripristino dopo i fatti del 2005, e comunque necessari perché non ipotizzabile rimanga in tempi indefiniti nello stato attuale) appositamente concepita, finanziata e realizzata per lo scopo museale e spostare il tutto in un’altra struttura che – presumo – abbisogni di eventuali ed ulteriori interventi visto che è stata originariamente destinata ad ospitare altre realtà; a quale futura destinazione – qualora l’Amministrazione confermasse tale intendimento- si pensa di riservare la struttura di Santa Maria della Verità, recuperata o non”.

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