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Viterbo - La nomina nei giorni scorsi a Torino
Mazzoli è il nuovo vicepresidente di Arco Latino
Viterbo - 23 febbraio 2009 - ore 16,00

- Il presidente della Provincia, Alessandro Mazzoli, è il nuovo vice-presidente di Arco Latino, l’associazione che comprende 67 amministrazioni di livello intermedio di Italia, Francia e Spagna, allo scopo di fungere da interlocutore privilegiato della Commissione europea per la riva nord del Mediterraneo.

La nomina, ottenuta all’unanimità, è stata fatta la scorsa settimana a Torino. Insieme a Mazzoli, alla vice-presidenza è stato eletto il suo omologo francese di Montpellier. Un importante riconoscimento per l’impegno profuso dal presidente Mazzoli in seno all’associazione.

Altro incarico affidato alla Provincia di Viterbo è quello di membro del G3, ovvero della segreteria di Arco latino, insieme un Département francese e a una Diputaciòn spagnola. In precedenza, Mazzoli deteneva la presidenza del gruppo tematico “Territorio e sviluppo sostenibile” di Arco Latino.

Riportiamo di seguito i passaggi fondamentali dell’intervento che Mazzoli ha tenuto a Torino, partecipando alla tavola rotonda sulla crisi globale e il ruolo degli enti locali: “Nel giro di pochi mesi, la crisi finanziaria che ha attraversato il mondo, si è via via trasformata – ha detto - in crisi economica e sociale. Negli ultimi mesi del 2008 le previsioni che venivano avanzate parlavano di un 2009 fortemente critico e di un 2010 di inizio ripresa. Oggi non è più così. Quelle previsioni erano sbagliate e le analisi di oggi parlano di una crisi assai più lunga e difficile. Dunque, due domande richiedono risposte: quanto durerà realmente questa crisi e come ne usciremo? Quanto ci cambierà e come saremo alla fine di questa crisi?”.

“La crisi – ha continuato Mazzoli - di per sé acuisce le differenze, allarga le distanze tra chi ha la possibilità di resistere e mantenere un certo tenore di vita e chi non ce la fa e soccombe. Occorre quindi intraprendere la strada di un massiccio intervento pubblico che contrasti questa divaricazione per rafforzare la coesione sociale. Il rischio di milioni di persone espulse dal mercato del lavoro e dai cicli produttivi non è solo questione economica e sociale, ma persino democratica”.

“Il piano europeo per fronteggiare la crisi – ha spiegato - si fonda su due pilastri: nell’immediato, il significativo rafforzamento del potere d’acquisto delle famiglie. attraverso la tempestiva adozione di un pacchetto fiscale dell’ammontare di 200 miliardi di euro, 170 dei quali dovrebbero essere implementati dai Paesi membri e 30 dalla Commissione; nel lungo periodo, il rafforzamento della competitività europea, grazie alla convergenza dei governi su una serie di priorità comuni di azioni volte a favorire lo sblocco degli investimenti, nell’ambito della strategia di Lisbona”.

“Gli enti locali – ha ribadito il presidente Mazzoli - possono e devono svolgere una funzione fondamentale per contrastare la crisi, perché sono i soggetti erogatori di servizi al cittadino e al territorio, svolgendo una funzione di prossimità e di intervento diretto. Su molte delle iniziative di carattere sociale gli enti locali sono in primo piano, per questo costituiscono un pezzo fondamentale dello stato sociale”.

“In Italia – ha concluso - in questi anni sono state progressivamente ridotte le risorse a disposizione degli enti locali, che però restano i protagonisti più importanti nel programmare investimenti necessari per dare ossigeno al sistema imprenditoriale, nell’ambito di infrastrutture, viabilità, edilizia scolastica, fonti rinnovabili e impianti energetici, acqua e gestione dei rifiuti”.

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