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Viterbo - Sport - Pallavolo
Il Talete si impone sul Tuscia volley
Viterbo - 24 febbraio 2009 - ore 16,30

- Venti di guerra ma neanche troppi per l’ennesimo tie-breck firmato sul campo del Tuscia Volley.

Al Palavolley del Murialdo la consueta atmosfera di agonismo che solitamente accompagna le performances dei ragazzi di casa sembra non conoscere soste.

Ennesimo spareggio, ennesima battaglia e di quasi tre ore per un punto in più. Una partita di vertice per la conquista del terzo posto in classifica. Il Talete, formazione di tutto rispetto, giovane e combattiva, è venuta a Viterbo con la concentrazione necessaria, consapevole che il Palavolley non lascia mai ben sperare ai capitati ospiti.

Il Tuscia dal canto suo non ha trascurato nulla per l’incontro ed è scesa sul parquet determinata a conseguire un risultato pieno.

Al fischio dell’arbitro e nel corso iniziale del primo set, si è avuta chiara la sensazione di idee precise e della voglia di vincere della formazione casalinga. Gloria Di Marco ha schierato un sestetto all’insegna dell’esperienza e volto ad interpretare una partita tatticamente senza improvvisazioni e preparata per diverse soluzioni studiate sul Talete.

Per quasi tutto il primo set i “black Eagles” hanno dato l’impressione di saper ben interpretare l’incontro. Ultimamente però i viterbesi non si sono fatti mancare niente riguardo a difficoltà ed imprevisti e così eccoti la ciliegina sulla torta di questo maledetto periodo, che peraltro sembrava quasi passato, con l’infortunio al palleggiatore Matteo Antonucci, che ha dovuto abbandonare la partita per problemi al ginocchio. Un colpo basso per l’assetto tattico e per il morale dei ragazzi.

Ad Andrea Sartori il compito di limitare i danni ed il crash psicologico. Eventi, momenti , situazioni, reazioni, ma i punti sono quelli e se non li fai li subisci, così da trasformare un set quasi vinto in uno perso. Ci sta, per certi aspetti, ma ora la reazione. Soluzioni diverse e alcune cartucce in meno per Di Marco che non potrà sfruttare fasi in cui Antonucci era fondamentale. Andrea Sartori, tuttavia, c’è e come. Rilancia un secondo set e gestisce la squadra in modo vario ed imprevedibile per gli avversari mantenendo una buona pressione. Pochi errori da parte di tutti per un secondo set spettacolare ma pesante per la condizione atletica dei due sestetti che saltano da più di un’ora di gioco. Il Tuscia lascia 19 punti al Talete.

Entusiasmo e speranza sugli spalti, per i padroni di casa; ghiaccio e rabbia in panchina per la beffa dell’infortunio. Strada in salita, ripida, ma la reazione c’è stata.

Il Tuscia ha voglia di lottare e Sartori incita i compagni, solo preoccupano gli scambi interminabili che certamente avranno un peso sul corso del match. Il terzo set si svolge a fasi alterne con la prevalenza altalenante di una formazione sull’altra. Palle ben giocate e ben difese da ambo le parti, pochi errori fino ad oltre il terzo quarto di set.

Poi un filotto di quattro punti fotocopia da posto 2 del Talete, ha piegato la resistenza mentale e la concentrazione dei ragazzi di casa, determinando la fuga verso il 25 a pareggiare il risultato del secondo set. Quattro punti identici che non ti aspetteresti in altre condizioni, magari per la scelta, dopo il secondo, di un opportuno muro ad opzione e di un passo in avanti del difensore in posto uno, ma vero è che 90 minuti di intensa attività con la “botta” morale del primo set, può causare quella distrazione che ti fa prendere 4 staffilate in meno di due minuti e vedere la schiena del tuo avversario tagliare il traguardo con il colpo di reni dell’ultimo passo.

Il Tuscia tuttavia non si lascia vincere dallo spettro del probabile tre a uno ed ha energie per lottare ancora. Sa farlo come tante altre volte, sebbene le gambe vorrebbero diversamente.

Il quarto set si preannuncia con un silenzio strano, da mettere quasi a disagio, gli sguardi sono fissi, le mani cercano mani, le maglie nere di entrambe le formazioni sono madide di sudore e passione: è preludio di battaglia. Il Talete ci prova, spinge sul vantaggio psicologico ma non riesce ad allungare. Si gioca a fronte alta e gli ospiti ce la mettono davvero tutta. Menano da tutte le parti, ma il Tuscia sa alzare di tutto per un Sartori instancabile e ancora a dare ritmo e speranza alla nostra prima linea.

Sono lì, non se ne va nessuno e si gioca da ambo le parti. Il palleggio del Talete prova di nuovo l’autostrada del set precedente da posto due, ma stavolta c’è muro e piazzamento ed il casello è chiuso. Slancio, voglia di vincere ed i ragazzi di casa si dimenticano dell’azione devastante dell’acido lattico sulle proprie gambe e vincono il set con impeto e personalità.

Il quinto set è un dejà vu senza storia. Giù il cappello ed il Talete si aggiudica il secondo punto.

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