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Viterbo - Patto Italia-Francia - Il presidente della Provincia Mazzoli: "Qualsiasi decisione dovrà passare per un confronto col territorio"
"Nucleare, un'ipotesi preoccupante"
Viterbo - 25 febbraio 2009 - ore 15,30

- "Nucleare, un'ipotesi che desta preoccupazione" - Mazzoli, presidente della Provincia

“Una notizia che desta forte preoccupazione. Nonostante i siti non siano stati ancora definiti, qualunque decisione dovrà passare attraverso un confronto con il territorio”. Così il presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Mazzoli, commenta la possibile riconversione al nucleare della centrale di Montalto di Castro, dopo il patto raggiunto tra i governi di Italia e Francia per individuare quattro siti nella penisola.

“Fermo restando che prima di parlare di realizzazione serve un progetto ben definito – dice Mazzoli – il sito di Montalto di Castro sembra avere tutte le caratteristiche necessarie: la vicinanza all’acqua per il raffreddamento, al porto per l’arrivo di imponenti materiali preassemblati, scarsi rischi sismici”.

Tutte le indicazioni, dunque più che fondate, fanno da sfondo alle indiscrezioni di queste ore e portano dritte nel nostro territorio. “Il che – spiega ancora - non ci fa stare affatto tranquilli”.

Dopo oltre 20 anni si cerca di riproporre un’iniziativa bocciata dal referendum. “Non ci sembra la soluzione più appropriata – continua Mazzoli – perché avremmo preferito maggiore attenzione alle energie rinnovabili e soprattutto perché l’impianto andrebbe a gravare su un territorio già duramente provato da ogni genere di servitù. Di certo resteremo vigili e seguiremo da vicino l’evolversi della situazione, cercando di evitare che ogni eventuale decisione venga calata dall’alto. Prima di tutto, occorre interpellare i cittadini”.


"Nucleare, scelta dannosa e scellerata" - Torricelli (Movimento per la Sinistra)

"Venti anni fa gli italiani dissero no al nucleare. Oggi il governo Berlusconi, con un atto d'imperio, riporta indietro le lancette e propone in modo scellerato e anacronistico il ritorno a una delle forme più rischiose e dannose di produzione energetica. Senza preoccuparsi minimamente dei territori e della salute dei cittadini".

E' quanto dichiara Giancarlo Torricelli per il Movimento per la Sinistra del Lazio.

"Una scelta, questa - continua Torricelli - che potrebbe avere delle conseguenze pesantissime per il Lazio, visto che tra i siti che sarebbero stati individuati, ben due si trovano nella nostra regione: Latina e Montalto di Castro. Un'ipotesi contro la quale ribadiamo il nostro totale dissenso e la nostra profonda preoccupazione - prosegue Torricelli -. Ci adopereremo per sostenere i territori e le comunità che vorranno manifestare la propria contrarietà".
 
"Nel momento storico in cui Obama e Gli Stati Uniti lanciano un grande piano di investimenti per le energie rinnovabili, Berlusconi ritorna al nucleare - conclude Torricelli -. Un tecnologia che nell'anno in cui è prevista la realizzazione delle centrali, ossia il 2020, sarà già obsoleta.

E' l'ennesima dimostrazione dell'inadeguatezza di questo Governo di fronte alle sfide più importanti che ci attendono".


"No all'apertura delle centrali nucleari nel Lazio" - Peduzzi (Prc)

“Il consiglio regionale dica ‘no’ all’apertura di nuove centrali nucleari nel Lazio e al riutilizzo di quelle vecchie come Borgo Sabotino e Montalto di Castro”.

Lo dichiara Ivano Peduzzi capogruppo del Prc alla Regione Lazio.

“L’accordo Italia-Francia sul nucleare – continua Peduzzi - è un favore fatto da Berlusconi a Sarkozy per risolvere i gravi problemi del sistema elettrico francese. Con i soldi degli italiani, e mettendo a rischio la sicurezza del Paese, si dà il via libera a una tecnologia di terza generazione (EPR) che in Francia ha prodotto vari incidenti e messo in crisi la costruzione della nuova centrale di Flamanville.

Inoltre, viene previsto l’utilizzo del surplus di plutonio prodotto in Francia dall’industria bellica. In sostanza, con l’accordo di ieri sono stati annunciati 30 miliardi di euro per produrre poco più del 5 per cento dell’energia consumata in Italia (non il 25 come dichiarato da Palazzo Chigi) togliendo risorse alla ricerca su nuove fonti e energie rinnovabili e impedendo lo sviluppo di impianti a basso impatto ambientale e a grande richiesta occupazionale.

Esattamente il contrario di quanto stanno facendo gli Stati Uniti che non hanno in programma il rilancio del nucleare. 

A questo punto – prosegue Peduzzi - pretendiamo che Berlusconi mostri le carte di questo imbroglio sostenuto in Italia dai poteri forti (tra cui Marcegaglia con le sue acciaierie, Caltagirone con le sue imprese edili, De Benedetti con la Sorgenia) indicando prima del voto europeo i siti dove vorrebbe collocare le quattro centrali previste. Il governo deve anche spiegare come intende risolvere il problema delle scorie radioattive, cosa vuole farne del referendum dell’87 e come intende tutelare la salute dei cittadini. Quanto alla Regione, speriamo che alle dichiarazioni odierne del presidente Marrazzo contro le centrali nel Lazio non seguano comportamenti opposti come è accaduto per la centrale turbogas di Aprilia”.

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