Riceviamo e pubblichiamo - Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil a fronte del fatto che il settore edile rappresenta circa il 10% del prodotto interno lordo del Paese e occupa circa 2 milioni di lavoratori e in considerazione della gravità della situazione per le imprese e per i lavoratori, si impongono scelte immediate in termini di politiche pubbliche, capaci di innescare l’effetto anticiclo che tradizionalmente il settore ha avuto, politiche che ad oggi sono ancora insufficienti per dimensioni finanziaria e strumenti utilizzati.

-Definire un piano straordinario per le infrastrutture capace di mobilitare risorse effettivamente condiviso e con procedure di spesa trasparenti e semplificate con la priorità di interventi.

-Sboccare immediatamente appalti delle opere cantierabili da parte degli Enti Locali e della Provincia al fine di rafforzare l’efficienza del sistema territoriale.

-Definire adeguate forme di incentivazioni fiscali per gli interventi di manutenzione ordinaria del patrimonio edilizio privato, con particolare riguardo alla riqualificazione dei centri storici.

Sul versante del mercato del lavoro, gli edili non usufruiscono della cassa integrazione ordinaria dell’industria, che è legata al calo temporaneo di mercato e che può durare anche un anno.

La Cigo edile serve sostanzialmente ad integrare le sospensioni dovute agli eventi atmosferici e solo secondariamente per eventi non imputabili all’impresa, con durata di 3 (tre) mesi.

Sarebbe utile che a livello nazionale, la Cigo venisse portata a sei (6) mesi consecutivi.

E’ chiaro che a fronte del calo significativo del mercato del lavoro, utilizzare la Cigo per tre (3) mesi, equivale ad un’ulteriore destrutturazione delle Imprese, non riuscendo a far transitare i lavoratori su un altro cantiere e quindi saranno costrette a licenziare.

La nostra provincia, rispecchia la drammaticità che si vive nel settore a Livello nazionale; Il numero dei disoccupati complessivi risulta essere 44.707.

Nella nostra categoria, quella delle costruzioni, da un’indagine estrapolata dai Dati del centro per l’impiego risultano al 5 Febbraio 2009, 3.930 lavoratori disoccupati, ma la cosa più drammatica è quella che la concentrazione della disoccupazione nella nostra categoria si concentra tra lavoratori con un’età tra i 31 e i 50 anni, con 1.488 lavoratori e 1.134, senza lavoro.

Una situazione esplosiva anche per gli effetti che la mancanza di lavoro nel settore delle costruzioni incide sull’indotto complessivo.

Come Filca,Fillea e Feneal, crediamo che a fronte di questi dati, e in attesa delle grandi opere (trasversale,Aeroporto,Tangenziale cittadina) si debba innescare un meccanismo virtuoso, da parte delle Amministrazioni, Comunale e Provinciale attivando tutti quei lavori che possono dare occupazione.

Crediamo che sia indispensabile rilanciare la riqualificazione dei Centri Storici, a partire da quello della Città capoluogo.

Riteniamo indispensabile che le Amministrazioni attivino al più presto un tavolo di Confronto, coinvolgendo le parti sociali, la classe Imprenditoriale e gli istituti di Credito per analizzare e far decollare quelle opere che potrebbero dare occupazione rilanciando l’economia della Provincia.

Filca,Fillea e Feneal nelle prossime giornate chiederanno un urgente incontro ai sindaci dei Paesi della Provincia ad iniziare da quello di Viterbo e al Presidente della Provincia per analizzare tali problematiche e attivare tutti gli strumenti che possano dare una risposta alla crisi che attanaglia la nostra realtà.

Il nostro augurio è quello che oltre alle problematiche politiche, rimpasto Provinciale e quota di sbarramento elettorale per le Europee, la politica si occupi di cose “ forse meno nobili” ma di necessaria importanza per i lavoratori.

Fabio Turco - Massimo Guerrini - Francesco Palese
Segretari generali Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil