Riceviamo e pubblichiamo - Ritorna in Italia il nucleare.

Mentre il mondo, in America Barak Obama punta tutto sull’energia alternativa investendo 150 miliardi di dollari, l’Europa si è data già degli obiettivi e cioè che nel 2020 dovrà ridurre il 20% di emissioni di gas a effetto serra, portare il 20% di risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo delle fonti rinnovabili, in Italia si ritorna al nucleare, sapendo che nel 2020 le centrali non saranno in funzione, avremmo speso però miliardi di euro. E magari dopo il 2020 pagare sanzioni alla UE per non aver rispettato gli obiettivi fissati.

Il Governo con un disegno di legge, ancora in discussione al senato, prevede di avocare a se ogni decisione in merito all’individuazione del sito, sia per tutto ciò che riguarda le norme di sicurezza riferite alle distanze.

Non sappiamo se c’è ancora la volontà di confermare la zona di evacuazione nel raggio di 5 km per una realtà come quella di Montalto oggi significherebbe oltre per l’intero territorio comunale la nascente zona industriale ottenuta con il contratto d’area.

Crediamo che il sito di Montalto di Castro non venga scelto per il futuro della Tuscia poichè insieme a Civitavecchia detiene il più grande insediamento energetico d’Europa con 7.200 MW.

Noi abbiamo bisogno di sviluppare in maniera armoniosa il nostro territorio, utilizzando le risorse ambientali, culturali, il turismo, il termalismo.

Con la centrale nucleare sarebbe definitivamente compromesso.

Auguriamoci che l’impianto fotovoltaico, di 10 ettari che verrà installato nelle vicinanze della centrale possa essere un ulteriore motivo per una esclusione di Montalto di Castro.

Miranda Perienelli
Segretario generale Cgil Viterbo