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Viterbo - Lettere – Carnevale - Bambini e genitori impauriti per il lancio di schiuma e uova
"Il centro in mano alle "squadracce" di ragazzi"
Viterbo - 25 febbraio 2009 - ore 1,45

Riceviamo e pubblichiamo - Volevo testimoniare lo stato di "anarchia" che regnava ieri pomeriggio (martedì grasso) nel centro di Viterbo.

A chi avesse avuto l'infelice idea di passeggiare per le vie del centro magari portando a spasso i propri figli felici di poter indossare le mascherine e di tirare un po' di coriandoli, la città si presentava in preda ad orde di ragazzotti e ragazzotte suddivisi in squadracce e animati da una sana imbecillaggine che li portava non solo a lanciarsi l'un l'altro schiume di vario tipo ed uova (!), tra il terrore dei passanti e dei negozianti che trepidavano dietro le vetrine con la paura che qualcuno più imbecille di altri osasse qualcosina in più e proseguisse tra gli scaffali l'intelligentissimo gioco, ma anche a coinvolgere con i lanci qualche povero malcapitato con figli al seguito.

Per carità, è carnevale e (quasi) ogni scherzo vale ma non siamo mica nel medioevo dove veniva data al popolo la licenza di compiere qualsiasi atto, lecito e illecito, in attesa del mercoledì delle ceneri.

Mio figlio di 4 anni ad un certo punto mi ha detto: "babbo, ho paura, andiamo via" e allora abbiamo ripiegato verso altri luoghi.

Volevo ancora sottolineare la quasi assoluta assenza nelle vie del centro di forze dell'ordine di qualsiasi corpo, grado e provenienza, ad eccezione di due vigilesse a piazza del Comune che ridevano degli scherzi, anche perché se avessero osato opporsi probabilmente sarebbero state selezionate come bersagli.

Non era certo il caso di schierare l'esercito, come potrebbe pensare qualche nostro ministro allo scopo di risolvere qualsiasi tipo di problemi, ma una presenza maggiormente visibile non dico di polizia e carabinieri ma quantomeno di vigili urbani, sarebbe stata fortemente consigliata, dato che erano da aspettarsi simili scorribande.

Un'ultima osservazione: per fronteggiare le violente scorribande carnevalesche di qualche minus habens la polizia evidentemente non era necessaria, ma ricordo che quando furono organizzate le civilissime lezioni in piazza per protestare contro il decreto Gelmini, socialmente aggreganti e di grande valenza culturale, lo schieramento nutritissimo delle forze dell'ordine era quasi da Argentina dei colonnelli.

Due pesi e due misure?
Sandro Cantoni

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